Storia dell'animazione statunitense: differenze tra le versioni

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=== I ''cartoon'' americani in Italia ===
=== I ''cartoon'' americani in Italia ===
Inizialmente la televisione pubblica italiana si limitava a trasmettere i cartoni animati in momenti specifici all'interno della fascia pomeridiana della [[Tv dei ragazzi|TV dei ragazzi]]. A partire spesso dagli [[anni sessanta]], l'[[Italia]] è stato uno dei primi paesi occidentali ad importare ''cartoni animati statunitensi'', portandoli più popolarità, e soprattutto tra la fine degli [[anni settanta]] e l'inizio degli [[anni ottanta]] furono oltre un migliaia di serie animate acquistate sia dalla [[RAI]] che dalla [[Mediaset]], ma anche altre realtà prettamente locali, per quella è stata definita una grande e pacifica "invasione", insieme agli anime giapponesi.
Inizialmente la televisione pubblica italiana si limitava a trasmettere i cartoni animati in momenti specifici all'interno della fascia pomeridiana della [[Tv dei ragazzi|TV dei ragazzi]].

==== Cenni storici e la prima invasione ====
I primi ''cartoni animati statunitensi'' ad arrivare in Italia, prima del resto, sono stati alcuni cortometraggi classici distribuiti in tv tra gli anni 60 e i primi anni 1970, tra i quali, oltre ai già citati ''[[Mickey Mouse (serie cinematografica)|Topolino e i suoi amici]]'', ''[[Tom & Jerry]]'', i ''[[Looney Tunes]]'', quelli di ''[[Hanna-Barbera]]'', ''[[Collericamente vostro Braccio di Ferro|Braccio di Ferro]]'' e ''[[La Pantera Rosa]]''. Si trattavano di famosi cortometraggi animati proiettati nell'ambito di matinée domenicali o distribuiti spacciandoli per prodotti americani. Ma la vera svolta nella diffusione dei cartoni animati statunitensi in Italia si è avuta anche nella seconda metà degli anni settanta, con l'importazione di serie televisive da parte, come ''[[Superman (serie cinematografica)|Superman]]'', inizialmente, della televisione di Stato, già anche prima della prima trasmissione degli anime giapponesi, come i ''[[Barbapapà]]'', ''[[Vicky il vichingo]]'', ''[[Heidi (anime)|Heidi]]'' e ''[[UFO Robot Goldrake]]''.

A partire dalla metà degli anni ottanta, soprattutto a causa di una crescente campagna di demonizzazione dei ''cartoni animati statunitensi'' operata da buona parte dell'opinione pubblica, la [[RAI]] e la [[Mediaset]] iniziarono ad importare sempre più serie, e per oltre un decennio restò praticamente solo il gruppo [[Fininvest]] a proporre qualche novità. Per lo più si trattava di serie indirizzate ad un pubblico sia maschile che femminile, sia di età infantile che di età adulta, che venivano dirottati sui circuiti di reti locali associati al gruppo ([[Italia 7]], [[Odeon TV]]). Le reti private locali, invece, si limitarono per anni a trasmettere repliche delle serie americane acquistate in precedenza insieme a quelle giapponesi, in quanto le sempre più elevate spese per l'acquisizione dei diritti e per il doppiaggio imponevano loro tabelle di marcia rallentate per l'importazione di nuove opere.

==== Second Impact ====
Data l'ambientazione dei ''cartoni animati statunitensi'', più vecchi e meno nuovi, da sempre è diventata una consuetudine della [[televisione italiana]] ad essere pressoché regolarmente trasmessi da tante varie reti, diventando rapidamente popolari.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 10:46, 30 mag 2019

Lo sviluppo dell'animazione statunitense ebbe inizio con l'invenzione stessa del cinema. Inizialmente i cortometraggi animati, improntati a mimica e umorismo, erano trasmessi nei cinema; negli anni trenta si generò una forte influenza dovuta al successo di Walt Disney. Negli anni cinquanta i cartoni animati smisero di essere trasmessi nei cinema ed entrarono in televisione; negli anni sessanta si affermò la fascia oraria cosiddetta saturday morning cartoons, caratterizzata da disegni animati a basso costo e di bassa qualità (definiti in animazione limitata). Negli anni settanta la FCC (l'agenzia governativa statunitense per le comunicazioni) istituì delle leggi che censuravano i cartoni animati e più in generale la televisione, sanzionando ogni tipo di scena che potesse sembrare violenta. Negli anni ottanta si evidenziò un crescente gradimento del pubblico per anni. Negli anni novanta inoltre si affermarono numerose sitcom.

L'era del silenzio

Humorous Phases of Funny Faces (1906), il primo cartone animato "ufficiale" della storia
The Sinking of the Lusitania (cel firmato da Winsor McCay)

Il sonoro e la popolarità

L'industria cinematografica fu rivoluzionata dall'introduzione del suono sincronizzato. Il primo cartone animato sonoro fu My Old Kentucky Home di Max Fleischer nel 1926, seguito da Steamboat Willie di Walt Disney nel 1928 (con la terza apparizione di Topolino).

Film d'animazione

Il primo film d'animazione prodotto negli USA fu Biancaneve e i sette nani di Walt Disney nel 1937.

Serie animate

La prima serie animata prodotta negli USA fu The Puppetoon Show della Paramount nel 1949.

Studi di animazione

Dal 1921, fondano per la prima volta uno studio di animazione.

I principali studios dell'animazione statunitense sono:

L'avvento della televisione

Nonostante negli anni 50 debuttano i cartoni animati per la prima volta in televisione oltre che nei cinema, non solo i film d'animazione ma anche in particolare le serie animate, dagli anni 60 vengono spesso ad essere distribuiti successivamente anche nei Paesi europei, in particolare l'Italia, oltre che negli Stati Uniti.

I cartoon americani in Italia

Inizialmente la televisione pubblica italiana si limitava a trasmettere i cartoni animati in momenti specifici all'interno della fascia pomeridiana della TV dei ragazzi.

Voci correlate

Collegamenti esterni