Wikipedia:Oracolo: differenze tra le versioni

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:Pur facendosi lo stesso giorno, le elezioni presidenziali, le elezioni per la camera dei rappresentati e le elezioni per il senato sono tre elezioni diverse e distinte, con tre schede diverse e distinte. Nel caso della Florida, furono ricontate solo le schede delle presidenziali. --[[Utente:Franz van Lanzee|Franz van Lanzee]] ([[Discussioni utente:Franz van Lanzee|msg]]) 23:37, 10 feb 2019 (CET)
:Pur facendosi lo stesso giorno, le elezioni presidenziali, le elezioni per la camera dei rappresentati e le elezioni per il senato sono tre elezioni diverse e distinte, con tre schede diverse e distinte. Nel caso della Florida, furono ricontate solo le schede delle presidenziali. --[[Utente:Franz van Lanzee|Franz van Lanzee]] ([[Discussioni utente:Franz van Lanzee|msg]]) 23:37, 10 feb 2019 (CET)


== chi rispondealle domande all'oracolo? ==
== Chi risponde alle domande all'Oracolo? ==




chi risponde alle domande all'oracolo? c'è una lista di utenti addetti alla rubrica
Chi risponde alle domande all'Oracolo? C'è una lista di utenti addetti alla rubrica?


--[[Speciale:Contributi/93.61.98.160|93.61.98.160]] ([[User talk:93.61.98.160|msg]]) 06:50, 12 feb 2019 (CET)
--[[Speciale:Contributi/93.61.98.160|93.61.98.160]] ([[User talk:93.61.98.160|msg]]) 06:50, 12 feb 2019 (CET)

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Quando serve un direttore d'orchestra?

Cosa determina la presenza di un Direttore d'Orchestra nella direzione dell'orchestra stessa, cioè, cosa e chi stabilisce che per poter suonare una determinata partitura musicale sia necessaria la presenza del Direttore per coordinare i suoi membri? Il numero di persone che ne fanno parte, (più è alto più bisogna coordinarle), la tipologia degli strumenti musicali (più sono vari più bisogna coordinarli) oppure la complessità della partitura musicale (più è complessa più bisogna coordinarla)? O tutte e tre le cose? O altri criteri?--Freebird73 (msg) 15:38, 6 gen 2019 (CET)[rispondi]

Non è una questione di quantità di persone, varietà di strumenti o difficoltà di un pezzo. Tutti i membri di un orchestra sanno benissimo suonare uno strumento e le note del brano che devono riprodurre: il direttore ha il fondamentale ruolo di coordinare e dirigere tutti i membri, indicando chi deve suonare e chi deve stare in silenzio, chi deve suonare più forte e chi più piano, deve indicare il ritmo per enfatizzare al meglio ciò che vuole esprimere il brano... Insomma il direttore d'orchestra è come un cuoco e i singoli membri sono come degli ingredienti, degli ottimi ingredienti di qualità che bisogna saper dosare per ottenere un piatto buono, senza che uno prevalga sull'altro o che ci sia un abbinamento disturbante (puoi avere il miglior Castelmagno e il miglior cioccolato di Modica, ma se li metti assieme...bleah!).
Insomma, metafora culinaria a parte, questo è un direttore d'orchestra, e un orchestra non può farne a meno, perché è lui che la coordina, a prescindere dal numero di membri o la varietà di strumenti (e non confondere un orchestra con una band/gruppo musicale)--95.249.62.14 (msg) 15:48, 6 gen 2019 (CET)[rispondi]
indicando chi deve suonare e chi deve stare in silenzio, chi deve suonare più forte e chi più piano, deve indicare il ritmo per enfatizzare al meglio ciò che vuole esprimere il brano Scusami, ma tutto ciò i singoli membri di una orchestra non lo imparano autonomamente o comunque a un certo punto della loro carriera senza che glielo dica qualcuno?--Freebird73 (msg) 16:01, 6 gen 2019 (CET)[rispondi]
Come già detto stai confondendo un orchestra con un gruppo musicale. L'orchestra non è una band commerciale che prova e riprova un brano e se ne va a i concerti a replicarlo, l'orchestra è come un grande strumento a disposizione del direttore, e che ogni direttore lo suona a suo modo (due direttori potrebbero dirigere la stessa orchestra sullo stesso brano in due modi differenti ---> i membri dell'orchestra devono necessariamente seguire il direttore per fare il brano come vuole lui ---> il direttore è necessario e irrinunciabile).--95.249.62.14 (msg) 16:09, 6 gen 2019 (CET)[rispondi]
Legittima interpretazione, ma perchè allora gli strumentisti guardano sempre lo spartito e mai il direttore?--StefBiondo 19:36, 6 gen 2019 (CET)[rispondi]
Per suonare la colonna sonora dei Pirati dei Caraibi non c’è un gran bisogno di guardare il direttore.
Una cosa a cui spesso non si pensa, peraltro, è che il direttore non dirige l’orchestra solo al momento del concerto, ma ha lavorato per giorni e giorni in precedenza per far suonare l’orchestra come vuole lui.
A parte brani di grande complessità, il ruolo del direttore non è quello di battere il tempo o dare gli attacchi alle varie sezioni dell’orchestra durante il pezzo. I Wiener Philarmoniker potrebbero tranquillamente suonare un valzer di Strauss andando perfettamente a tempo anche senza direttore (anzi, perfino con gli occhi bendati, visto che le parti ormai immagino che le sappiano a memoria).
Devi pensare, invece, che per un singolo orchestrale è praticamente impossibile rendersi conto esattamente di come sta venendo il pezzo, per quanto riguarda le proporzioni fra i volumi e i fraseggi delle varie sezioni. Un violinista non ha modo di sentire se i violoncelli o i tromboni stanno suonando troppo forte o troppo piano (beh, in effetti la seconda possibilità per i tromboni è esclusa...), e anche se se ne rendesse conto non potrebbe farci nulla. Solo il direttore, nella posizione in cui si trova, sente effettivamente il risultato musicale e può correggere dove lo ritiene necessario.
In una band pop o rock, invece, gli stumenti e le voci sono amplificate (o registrate) singolarmente e l’impasto sonoro si realizza al mixer (nelle incisioni, in fase di postproduzione).
Quindi la necessità del direttore non dipende dal numero di musicisti. Ci sono gruppi polifonici vocali di meno di dieci elementi che cantano con il direttore davanti, e gruppi di quindici o più che ne fanno a meno (però con uno di loro che batte il tempo, o per lo meno dà l’attacco e le chiuse).
Per farsi un’idea più precisa di come funziona un’orchestra, comunque, è istruttivo leggersi le numerose barzellette sull’argomento: le si trova facilmente raccolte in rete. --93.36.167.230 (msg) 23:29, 6 gen 2019 (CET)[rispondi]

Oltre alle cose già dette, il direttore sostanzialmente decide l' interpretazione del brano. Forse è il suo ruolo più importante. --93.150.182.130 (msg) 12:34, 9 gen 2019 (CET)[rispondi]

Ohm e Joule, problema

Arrivo ad un assurdo logico sfruttando le due leggi per cui credo mi stia sfuggendo qualcosa di basilare nel mio studio, spero qualcuno ferrato in materia abbia voglia di darmi una manina e lo ringrazio perché giro a vuoto sui due concetti.
Parto dall'assunto che il resistore si chiami così perché deve aver una resistenza R che apporta al circuito se inserito in esso.
Orbene, immagino un circuito semplicissimo con resistenza R1 (resistore) e una Rf del filo che schematizzo in un punto del circuito, il circuito è tenuto in tensione da un generatore di tensione (che sarà quindi costante).
Applico la legge di Kirchoff alle maglie (quasi sprecata per la semplicità): fem=(R1+Rf)I, ricordo inoltre che per Joule P=R1*I^2, e Ohm: V=R1*I sul resistore di resistenza R1.
Mi chiedo quindi come rendere il mio ferro da stiro più caldo possibile, risponderei aumentando la resistenza, ed è una buona idea poiché V=cost allora per P=R1*I^2 aumenta R ed aumenta P, peccato percò che P è anche uguale a P=VI e se V è costante mi accorgo di poter aumentare solo I e non R - le formule sembrano dire due cose diverse, eppure sono intercambiabili - (primo dubbio).
C'è un secondo dubbio ancor peggiore: riguardando attentamente P=R1*I^2 mi accorgo che converrebbe aumentare I che fa crescere P al quadrato! Quindi io metto un resistore R2<R1 e otterrei maggior calore su R2 rispetto a quanto era su R1 - paradossale! - eppure fattibile: V resta quella di prima R2<R1 ergo V=R2*I2 e I2 sarà maggiore (la V è per forza costante ed impartita dal generatore di tensione fissa tabulata dal costruttore), se la pongo in P=R2*(I2)^2 ho maggior potenza.
Quindi perché si chiama resistenza? Sotto queste ipotesi dovrei chiamarla "intensitenza" (perdinate il terribile neologismo) il mio ferro da stiro, infatti, scalderebbe di più se avesse all'interno conduttori di resistenza minore contro tutto il mio buon senso.
Non ci siamo, ho due dubbi che non risolvo, ripeto spero mi aiutate e buon week end a tutti i lettore :) --37.160.79.75 (msg) 11:40, 12 gen 2019 (CET)[rispondi]

Non mi è chiaro perché tu abbia tirato in ballo la resistenza Rf del filo, se poi non la usi mai. E infatti propongo di dimenticarcene del tutto: è inutile per questo ragionamento. Solo una piccola nota a margine prima di eliminare Rf: hai scritto Kirchoff alle maglie errata, la corrente non è elevata al quadrato: fem (che poi è la V del generatore) = (R1+Rf)*I.
  • Primo dubbio. L'errore è il tuo ragionamento su P=R*I2: ti sei dimenticato che I non è costante. Se nel tuo circuito aumenti R, cala proporzionalmente anche la corrente: I = V/R. In quella formula la corrente appare al quadrato, quindi la sua diminuzione vince e, complessivamente, aumentare la resistenza ha diminuito la potenza.
La seconda formula è esattamente identica: sostituendo V=RI non fa altro che evidenziare come il tuo incremento di resistenza e la diminuzione di corrente che esso provoca si "cancellano" a vicenda, essendo il loro prodotto sempre la tensione V costante. Resta ancora "libera" una ulteriore I, a dimostrazione del fatto che in questo circuito se vuoi aumentare la potenza devi aumentare la corrente, ovvero diminuire la resistenza. Non c'è contraddizione, è solo che la tua intuizione è sbagliata.
  • Secondo dubbio. No, non è affatto paradossale, è esattamente quel che succede come correttamente mostrato dai tuoi calcoli: diminuendo la resistenza, scalda di più. Di nuovo, ad essere errata è la tua intuizione che questa debba essere una contraddizione. Per mostrare che non è affatto paradossale: un interruttore aperto è una resistenza infinita. Ti stupirebbe scoprire che sostituendo la piastra del ferro da stiro con un interruttore spento non si scalderebbe proprio nulla? ;-)
La resistenza è un ostacolo al libero passaggio degli elettroni; la differenza di potenziale ha un duplice ruolo: da un lato è quella che "spinge" gli elettroni a completare il giro del circuito; dall'altro, è la misura di quanta energia viene fornita al circuito da ogni elettrone che completa il giro. La corrente è, essenzialmente, una misura di quanti elettroni completano il giro ogni secondo. Quindi:
Potenza = energia fornita ogni secondo = (energia fornita da un elettrone) * (elettroni al secondo) = V * I
Aumentare la resistenza (a parità di V) non cambia quanta energia viene fornita da ciascun elettrone, ma diminuisce la velocità con cui si muovono e completano il giro, quindi non deve stupire che il risultato finale è che diminuisce l'energia al secondo... ovvero la potenza.
Torniamo per un istante al tuo errore iniziale: prendo P = RI^2 e voglio aumentare la potenza aumentando la resistenza. Perché funzioni, però, devo anche assicurarmi che I rimanga costante, e lo posso fare solo aumentando la tensione V. È questo incremento che ha aumentato la potenza: il circuito viene completato dallo stesso numero di elettroni al secondo (ho compensato l'aumento di resistenza con un identico aumento della "spinta", così I non è cambiata), ma adesso ogni elettrone che completa il giro ha lasciato nel circuito una maggiore quantità di energia a causa dell'aumentata V. -- Rojelio (dimmi tutto) 15:09, 12 gen 2019 (CET)[rispondi]
Ciao e grazie mille per la tua spiegazione illuminante su molti aspetti, mi risulta più ostico il 2 dubbio che permane in parte, in primis non capisco perché si chiami "resistenza" quella interna al ferro da stiro se in realtà, a conti fatti, per scaldarsi ci deve essere un conduttore con resistenza minore (che è quella che comporta un I maggiore e da questa più energia dissipata per unità di tempo e quindi calore). Ad esempio si dice "aspettare si scaldi la resistenza" era questo parlar comune che mi ha portato fuori strada.
Inoltre mi accorgo anche di un'altra cosa (e qui volevo usare Rf che faceva parte di un ragionamento che poi non ho scritto per non appesantire troppo): usando la legge di kirchoff - senza refuso questa volta XD - fem=(R1+Rf)I => (rinomino f.e.m=V): I=V/R=V/(R1+Rf), detto ciò sostituendo P=R1*I^2, P=R1*(V/(R1+Rf))^2 e mettendo dei valori di V=88V e Rf=2 per R1=x https://www.wolframalpha.com/input/?i=y%3Dx*(88%2F(x%2B30))%5E2 mi sembra una curva non definitivamente crescente e quindi deduco che in certi punti pur aumentando R la mia P aumenta, cosa che non dovrebbe succedere per la tua spiegazione 2 (non trovo l'errore che faccio). Grazie ancora. --37.162.19.157 (msg) 21:45, 12 gen 2019 (CET)[rispondi]
Il tuo ragionamento sul perché la resistenza non debba chiamarsi così non sta né in cielo né in terra, non è neppure possibile discuterne perché proprio non ha logica. Abbandonalo e fattene una ragione. Resiste al passaggio della corrente -> resistenza. Stàcce. XD
Questa seconda formula è diversa perché parla di una cosa diversa: come la potenza erogata dal generatore si spartisce tra due resistenze in serie. La potenza che esce dal generatore è sempre e comunque RI^2 (con R la resistenza equivalente del circuito, ovvero in questo caso R1+Rf), e si spartisce tra le due resistenze proporzionalmente al loro valore, R1*I^2 e Rf*I^2.
Quella formula (come mostra il grafico) indica che se la potenza "utile" che ti interessa estrarre dal circuito è quella dissipata da R1 e la vuoi massimizzare, ha sì senso diminuire R1, ma solo fino a un certo punto, in particolare esattamente fino a quando R1 = Rf (x=30 nel grafico; hai scritto Rf=2 qui, ma poi su Wolfram hai inserito la formula per Rf=30 ;-) ).
Diminuendo R1 sotto quel valore, la potenza prodotta dal generatore continua ancora ad aumentare, ma finisce sempre più dissipata da Rf mentre la potenza "utile" dissipata invece da R1 inizia a diminuire. Quando arrivi all'estremo R1=0, il generatore emette la sua massima potenza, ma viene tutta dissipata da Rf e a R1 non rimane proprio nulla.
Per inciso, questo che hai descritto è proprio il più semplice modello per approssimare un generatore di tensione "reale", non ideale: una serie di un generatore ideale di tensione e di una resistenza interna Rf. Un generatore reale non è in grado di mantenere sempre e comunque la tensione V ai suoi capi: c'è un calo di tensione (e una perdita di potenza) a causa della resistenza interna. Quella formula fornisce un risultato che è in effetti noto in elettrotecnica: non puoi "spremere" da un generatore più potenza di quella ottenuta quando la resistenza esterna è uguale a quella interna. -- Rojelio (dimmi tutto) 01:04, 13 gen 2019 (CET)[rispondi]

Grazie, ho iniziato ieri lo studio e mi hai aiutato molto a capire e risolvere i primi dubbi su questo argomento. Ora torna tutto nella mia testolina, per ora. Sono pronto per il prossimo dubbio stupido XD.

Riguardo al dubbio terminologico, il termine che descrive quanto bene funziona un'apparecchiatura è "efficienza". Nel caso del ferro da stiro, avere una maggiore efficienza vuol dire produrre maggiore calore, perché lo scopo del ferro da stiro è appunto quello di scaldare, mentre in altre apparecchiature la produzione di calore non è lo scopo che ci prefissiamo, per cui un aumento di calore porta ad una diminuzione dell'efficienza. Ad esempio, una batteria del telefonino che si surriscalda facilmente è più inefficiente (a parità di altri fattori). Per questo motivo la definizione matematica dell'efficienza cambia a seconda dei casi (guarda il caso di turbine e compressori, dove l'efficienza nel secondo caso ha una formula con denominatore e numeratore scambiati). "Resistenza", al contrario di efficienza, è un termine che ha una definizione matematica unica e un suo aumento a volte è un fatto positivo (cioè l'apparecchiatura funziona meglio) e altre volte è un fatto negativo (cioè l'apparecchiatura funziona peggio), mentre l'aumento dell'efficienza è sempre un fatto positivo (almeno per quanto riguarda il funzionamento dell'apparecchiatura). Spero di non averti confuso ancora di più le idee... Buono studio! --Daniele Pugliesi (msg) 19:08, 13 gen 2019 (CET)[rispondi]

Finestrella di ricerca testo

Ultimamente sto cercando di passare da Internet Explorer a Google Chrome, ma c'è una cosa di Chrome che proprio mi dà fastidio: la finestrella di ricerca che appare cliccando ctrl F 5 mi scompare ogni volta che cambio pagina, mentre con Internet Explorer va via solo quando la chiudo io. Esiste un modo per tenerla stabile anche con Google Chrome? -- Spinoziano (msg) 15:09, 15 gen 2019 (CET)[rispondi]

Non credo esista (né ho trovato, così su due piedi, estensioni che ne alterino il comportamento). Ti aiuta il fatto che ctrl+G (o equivalentemente F3) prosegua la medesima ricerca nella nuova pagina, o ti infastidisce proprio dover tornare sulla tastiera? (Io ho perennemente una mano sulla tastiera e tendo a usare quegli shortcut indipendentemente dalla presenza del popup grafico a schermo, quindi ovviamente ci faccio meno caso.) -- Rojelio (dimmi tutto) 19:49, 15 gen 2019 (CET)[rispondi]
se intendi quella del ctrl-F, anche su Firefox rimane, è Chrome che è diverso --Lombres (msg) 22:09, 15 gen 2019 (CET)[rispondi]
Sì, Ctrl+F, senza 5 :-) Non sapevo di Ctrl+G né di F3, li tengo presente, ma sì ho trovato fastidioso dover cliccare quei tasti a ogni cambio di pagina (io faccio sempre ricerche sul testo), è pazzesco che Google non abbia pensato a un'opzione così banale. Magari proverò Firefox, o mi abituerò a usare F3. Grazie a entrambi!-- Spinoziano (msg) 14:06, 16 gen 2019 (CET)[rispondi]

Che alfabeto è?

Buongiorno! Qualcuno sa dirmi che alfabeto è quello sul papiro che tiene in mano il buon Giovanni Damasceno in questa icona (e in molte altre)? Non riesco a inquadrarlo, mi sembra una mezza via tra greco, cirillico e glagolitico. --Syrio posso aiutare? 17:16, 16 gen 2019 (CET)[rispondi]

Forse copto?-- Spinoziano (msg) 00:24, 17 gen 2019 (CET)[rispondi]
Mi pare greco nello stile delle icone bizantine (vedi).--Antenor81 (msg) 09:27, 17 gen 2019 (CET)[rispondi]
Mi sa che ha ragione [@ Antenor81], grazie! Le legature non le avevo mai viste; non capisco comunque alcune lettere, ad esempio cosa dovrebbe essere la seconda della penultima riga (quella o con sopra una v), o la seconda della quinta riga (la V); entrambe ci sono anche nell'immagine linkata da te. --Syrio posso aiutare? 12:31, 17 gen 2019 (CET)[rispondi]
Quella è facile: è la legatura "ou" (può essere che quello in sesta riga sia un "noumenon"?). -- Rojelio (dimmi tutto) 13:27, 17 gen 2019 (CET)[rispondi]
Ipotizzo invece che la "V" sia una ižica. -- Rojelio (dimmi tutto) 14:46, 17 gen 2019 (CET)[rispondi]
Sì, la prima è la legatura ου, l'altra è la υ. Il testo è questo: Ναυτιών τα σάλω, των βιοτικών μελημάτων, συμπλόοις ποντούμενον αμαρτίαις, και ψυχοφθόρω θηρί προσριπτούμενον, ως... e qui rimane in sospeso perché lo sta scrivendo il Damasceno.--Antenor81 (msg) 00:23, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]
Grazie mille a tutti! ^^ --Syrio posso aiutare? 09:46, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]

Domanda sulle uova

Domanda stupida, ma la faccio lo stesso. Ma dalle uova comprate al supermercato e conservate in frigorifero, possono comunque nascere i pulcini? Oppure diventano solo sode?--Gybo 95 (msg) 12:48, 17 gen 2019 (CET)[rispondi]

La maggior parte delle uova che si comprano al supermercato non sono fecondate (non sono state inseminate da un gallo), quindi da quelle non possono nascere pulcini. Se invece le uova sono state fecondate (ad esempio se comprare da un piccolo allevatore) è difficile (le uova devono essere molto fresche, devono essere incubate per vari giorni a temperatura costante, come se fossero covate dalla gallina e non messe in frigorifero) ma non impossibile --Postcrosser (msg) 15:05, 17 gen 2019 (CET)[rispondi]
Qualcuno che ci si è messo d'impegno pare esserci riuscito. :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 15:41, 17 gen 2019 (CET)[rispondi]

Cusa l'è chess chi?

Sarà un fiore? Ciao, spero che sia la sede adatta a chiedere una cosa del genere. Guardavo la pagina dei WP:Pareri su Wikipedia, e in particolare c'è un intervento dell'utente [@ Holapaco77] (questo) che linka a questo sito. Ora io suppongo che il sito in questione sia della famiglia di Wikipedia, un po' come commons e voyage, per questo chiedo qui: ma cosa dovrebbe essere? Non capisco: il punto grigio localizza dove mi trovo io (nel mio caso, chi ci clicca sopra in teoria dovrebbe trovare dove si trova lui), ma i vari puntini verdi, rossi e blu cosa dovrebbero indicare? --87.5.141.33 (msg) 09:12, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]

Foto dei punti indicati tratte da differenti fonti (si apre la legenda cliccando in alto a destra).--Antenor81 (msg) 09:59, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]
  • punto grigio = la tua posizione
  • puntino blu = foto georeferenziata presa da commons
  • punto rosso = elemento georeferenziato preso da wikidata (senza foto assicoata)
  • punto verde = elemento georeferenziato preso da wikidata (con foto associata)
  • puntino giallino = voce su en.wiki
Una volta c'erano anche dei puntini arancioni per le foto con licenza libera su Flickr.com, ma adesso non li vedo più. Erano molto utili, soprattutto per arricchire le nuove voci. Caro Oracolo, magari sai come ripristinare questi puntini arancioni? --Holapaco77 (msg) 10:33, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]
Molto interessante, davvero. Tra l'altro mi ha permesso di scoprire come la Wiki croata abbia creato voci a tutto spiano basandosi sul database di Geonames.org, per il quale un'azienda (nella quale ho lavorato, quindi che conosco bene) è divenuta un villaggio con 3 (tre) abitanti. --Captivo (msg) 11:22, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]
Probabile che, in realtà i dati provengano in origine dal database dell'ISTAT, riferito al censimento della popolazione del 2011. Altra cosa curiosa, che forse l'Oracolo potrebbe mettere mano per sistemare un problema, è che su wikishotme è possibile vedere sulla mappa che in molti casi le coordinate GPS dei comuni italiani sono sballate. Questo perchè, nella maggior parte dei casi, queste coordinate risultano "importate da ru.wiki" in wikidata, ma hanno solo 2 decimali (quindi non coincidono esattamente con la sede del municipio come dovrebbero essere o il centro del paese, ma a volte sono "spostate" anche di un km). Viceversa, nelle voci sulle frazioni o micro località abitate create recentemente su wiki in cebuano, le coordinate vanno bene. --Holapaco77 (msg) 11:38, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]
Se l'ISTAT ha censito 3 abitanti in quell'azienda ci dev'essere andata di notte, quando c'erano solo i guardiani… Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Captivo (discussioni · contributi) 12:15, 18 gen 2019‎ (CET).[rispondi]
Potrebbe essere che effettivamente la famiglia del custode abbia residenza lì. Ad ogni modo, forse involontariamente, ma ci hai preso: la data di riferimento dell'ultimo censimento generale della popolazione fu in effetti fissata con riferimento alla mezzanotte fra l'8 e il 9 ottobre 2011. (fonte: qui) Quando ho fatto il rilevatore del censimento, mi ricordo che c'era un modulo speciale per gli alberghi/ospedali/caserme/ecc. in cui c'era da indicare il numero di clienti/ricoverati/militari/ecc. presenti alla mezzanotte. --Holapaco77 (msg) 13:09, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]

Direttore artistico del Festival di Sanremo

Mi potete chiarificare il ruolo, le competenze, le conoscenze necessarie e gli incarichi del direttore artistico nel festival di Sanremo? --151.49.74.192 (msg) 14:23, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]

Dal regolamento ufficiale del festival ([1]): "Il Direttore Artistico, in accordo con RAI-Direzione di Rai Uno, elabora il progetto di spettacolo, cura la composizione del cast artistico, sceglie ed invita - potendo anche avvalersi della collaborazione della Commissione Musicale e sulla base di insindacabili valutazioni artistiche ed editoriali - gli Artisti in gara, cura i rapporti con le Case discografiche e svolge tutte le attività così come previste dal presente Regolamento"; inoltre: ha potere di valutazione sui testi delle canzoni degli artisti in gara (in particolare circa l'inserimento di parti di testo non in lingua italiana) e sui diversi arrangiamenti; approva l'inserimento di elementi di accompagnamento all'esibizione (balletti, altri musicisti etc etc); partecipa all'attribuzione dei premi "Città di Sanremo"; nei casi di esclusione o defezione di un artista, ha il potere insindacabile di invitare in gara un altro artista con canzone nuova. --Franz van Lanzee (msg) 17:29, 18 gen 2019 (CET)[rispondi]
FYI è Marce79 in evasione. --Vito (msg) 21:46, 19 gen 2019 (CET)[rispondi]

Tapas

Tapas (pinchos nel nord): ho letto la voce, ma non ho capito una cosa. Cito una sezione della voce linkata:

Generalmente le tapa vengono servite in piccole porzioni, accompagnate da bevande alcooliche o analcoliche e consumate al ristorante o al bar. È inoltre diffusa tra gli spagnoli l'abitudine di gustarne un paio in un bar, accompagnate da una bevanda, per proseguire allo stesso modo di locale in locale. Questo consumo ambulante viene chiamato, tapeo o ir de tapas. In molte regioni della Spagna è abbastanza frequente cenare fuori, soprattutto durante il fine settimana, spostandosi da un locale all'altro per consumare esclusivamente tapa (picar o picoteo).

Ma non ho capito una cosa: le tapas sono solo e soltanto degli stuzzichini piccoli che tradizionalmente uno prende quando se ne va al bar per mangiare qualcosa insieme a del vino o della birra per non bere alcool a stomaco vuoto (poi si aggiunge la storia di andarsene da un posto a un altro per fare un pasto ambulante), oppure si possono anche intendere come degli antipastini tipo le meze greche, che si ordinano al ristorante soprattutto quando si va in gruppo (si ordinano diverse tapas e si fa un pranzo/cena mangiando vari stuzzichini in compagnia)?

L'origine della mia confusione è il film Il cammino per Santiago che presenta una visione delle tapas (in quel caso sono nel nord, quindi si chiamano pinchos) appunto più simile alle meze greche che non alla descrizione dello spuntino riempi stomaco per sopportare meglio l’alcool.

Se capisco vorrei anche specificare il concetto nella voce.


--185.26.65.110 (msg) 14:03, 20 gen 2019 (CET)[rispondi]

La versione giusta tra le due da te esposte è la seconda. Al ristorante, in Spagna spesso si possono ordinare diverse tapas e questo modo di consumarle è a mio avviso almeno altrettanto importante. Poi è chiaro che si dividono in gruppo o in due: polpette, frutti di mare, prosciutto, formaggio fritto, frutti di mare, chorizo, insalata russa al tonno eccetera. Solo come antipasto o per pranzo o cena. Questa abitudine chiamata ir de tapas a mio giudizio è sopravvalutata, anche perché facendo i conti può finire per essere un modo abbastanza caro di cenare (per non contare l'eventualità di ubriacarsi prima ancora di essere sazi). Pinchos, per il resto, è  una denominazione usata per indicare tapas piccole su una base di pane. Diffuso appunto al nord. Che cosa sia una tapa e cosa no, un confine netto non c'è, né per la natura del prodotto, né per l'uso che se ne fa. E per finire, anche se non c'entra granché: in Spagna la maggior parte delle volte al ristorante non si mangiano tapas, ma una o due portate. --Marie de France (msg) 23:42, 20 gen 2019 (CET)[rispondi]

Sturmtruppen

Inemendabile Oracolo,

stavolta ho bisogno di tutta la tua potenza, e potrebbe non bastare. Cerco una vignetta delle Sturmtruppen. Tutto quello che ricordo è che c'era un soldato che cercava di costruire un muro di mattoni cominciando assurdamente dall'alto, invece che dal basso...mi puoi aiutare? --93.150.174.4 (msg) 23:36, 21 gen 2019 (CET)[rispondi]

Abbi fiducia, ho lanciato la richiesta ad un gruppo di bibliotecari --Susanna Giaccai (msg) 17:02, 24 gen 2019 (CET)[rispondi]
Una bibliotecaria mi scrive: "riguardo alla strana richiesta dell’utente potresti chiedergli se si trattava di striscia o tavola, se si ricorda l’anno o almeno il contesto in cui ha visto la vignetta?". mi puoi dare una risposta? ciao --Susanna Giaccai (msg) 19:28, 25 gen 2019 (CET)[rispondi]

Grazie mille dell'aiuto! Devo averla vista in una raccolta pubblicata qualche anno fa, forse allegata a un giornale o un settimanale, ma non sono sicuro. Di certo era una mini-storia di poche vignette, quindi direi una striscia. Mi sono anche ricordato la battuta finale, che era più o meno: "quelli esperti cominciano dal basso". --93.48.241.16 (msg) 20:49, 25 gen 2019 (CET)[rispondi]

Ho trovato questo link della Mondadori: LA RACCOLTEN – STRISCE INEDITE E RARITÀ. Nella preview si possono visionare alcune vignette dove dei militari sono alle prese con la costruzione di un muro per un'esecuzione, può essere un indizio? --Samuele Madini (msg) 18:31, 26 gen 2019 (CET)[rispondi]

Grazie mille anche a te. Purtroppo non è una di quelle, ma forse il tema del costruire il muro per le esecuzioni è un leitmotiv? Mi sono ricordato che nella striscia che vidi c'era certamente una scala e uno dei soldati la voleva usare per cominciare a costruire il muro "dall'alto". --93.150.188.40 (msg) 21:51, 26 gen 2019 (CET)[rispondi]

Senza calze d'inverno

Una domanda stupida, ma la faccio comunque. Quando vado in giro, specie a Roma, vedo un sacco di persone, specialmente giovani, che indossano scarpe chiuse senza calze. Anche d'inverno. È una semplice moda, trasandatezza o c'è qualcos'altro dietro?--Gybo 95 (msg) 16:53, 27 gen 2019 (CET)[rispondi]

oltre al masochismo dici?! --Wim b 03:05, 28 gen 2019 (CET)[rispondi]
Probabilmente questi passanti molto sospetti utilizzano le calze in modo non lecito, oppure (peggio ancora!) fanno uso di fantasmini. --Nungalpiriggal (msg) 15:24, 28 gen 2019 (CET)[rispondi]
L'onda lunga della moda 2017... sigh. qui, qui, qui, qui.--Flazaza (msg) 18:40, 28 gen 2019 (CET)[rispondi]
Di peggio ci sono solo i risvoltini.--Lucauniverso Prego? 18:53, 28 gen 2019 (CET)[rispondi]
Lucauniverso: pensare che quando facevo le elementari (e le medie) io se per caso andavi a giro con i risvoltini, ti prendevano in giro per tutto l'anno scolastico chiedendoti se ti si fosse allagata casa, ora invece compri i pantaloni già risvoltinati…--Wim b 00:33, 29 gen 2019 (CET)[rispondi]
[@ Wim b] ora invece sei figo se porti quegli obrobri.--Lucauniverso Prego? 09:59, 29 gen 2019 (CET)[rispondi]

Delucidazione e cortesia (rete porta da calcio)

Buonasera.

Forse, voi dell'Oracolo, siete le persone giuste per risolvermi questo interrogativo. Verrò subito al dunque: non sono riuscito a caricare la foto, purtroppo, era l'elemento più importante: ci sto battendo inutilmente la testa. Se però si va su Google e si digita nel motore di ricerca "Soccer - World Cup Spain 1982 - Group C - Brazil v Italy - Sarria Stadium - TABSER - TALKING ABOUT SOCCER", comparirà una foto, la prima e unica, di una porta. La partita in questione è Italia Brasile dell'82. Se notate la porta, dal retro, vedrete che la rete è stata fissata “ermeticamente” per non fare uscire il pallone. Ma mi domando: c’è un montante -passatemi il termine- sotto il terreno di gioco, poi ricoperto e rizollato, dove il quale la rete è ben “allacciata”?

E’ una mia curiosità, magari sciocca per molti; potete togliermela, per favore? Aspetto un vostro parere.

Vi ringrazio molto e a presto. --Andic87 (msg) 21:11, 28 gen 2019 (CET)[rispondi]

Ma tipo riportare banalmente l'indirizzo della pagina che la contiene? (http://www.tabsernews.it/soccer-world-cup-spain-1982-group-c-brazil-v-italy-sarria-stadium/) ^_^ -- Rojelio (dimmi tutto) 21:15, 28 gen 2019 (CET)[rispondi]
Posto che la risposta più appropriata è "non lo so", andando a sentimento tendo ad escludere che la rete possa essere fissata a un palo interrato, più che altro perché ho l'impressione che sia controproducente un sistema che richiede di svellere una porzione del manto per un'operazione altrimenti così stupida come il rimpiazzo di una rete usurata (manutenzione semi-ordinaria). Trovo più ragionevole pensare (ma, di nuovo, le mie sono solo illazioni) che il bordo posteriore sia fissato a terra a intervalli regolari con delle "forcelle" conficcate nel terreno nei punti (grosso modo ogni 4-5 "riquadri" della rete) in cui si vede il bordo posteriore sprofondare un po' di più e nascondersi in mezzo all'erba.
Curiosamente, scopro ora che il regolamento ufficiale del calcio non dice assolutamente nulla su come debba essere fatta la rete. Anzi, tecnicamente non impone neppure che vi sia, una rete o_O; dice solo che "può" essere usata, e che in tal caso dev'essere attaccata alla porta vera e propria (pali e traversa) in modo tale da non dare intralcio al portiere. -- Rojelio (dimmi tutto) 21:49, 28 gen 2019 (CET)[rispondi]
Ecco, quello che avevo in mente è proprio qualcosa tipo questi, ganci metallici da conficcare a terra per tenere ferma la rete. -- Rojelio (dimmi tutto) 21:52, 28 gen 2019 (CET)[rispondi]

puntinismo e neoimpresionismo

o saggio oracolo non riesco a capire bene leggendo le voci Neoimpressionismo e Puntinismo quale sia il loro rapporto e se indicano o meno la stessa cosa? --87.27.156.88 (msg) 17:28, 29 gen 2019 (CET)[rispondi]

Spero di non farmi del male, perché su questioni legate all'arte sono una capra colossale.
Sono parecchio legati, ma non sono "la stessa cosa". Il neoimpressionismo è un movimento artistico (a parolacce, il sistema di cosa l'artista intenda esprimere); il puntinismo è invece una tecnica artistica, ovvero un particolare metodo o stile utilizzato nella produzione dell'opera d'arte (trovo infatti che la definizione di "movimento pittorico" riportata dalla voce puntinismo sia leggermente fuorviante, mentre è per me più preciso il corrispondente lemma inglese che lo inquadra come technique).
Una certa tecnica può essere espressione, o "figlia" delle idee di un movimento; qui la tecnica puntinista (che usa l'accostamento di puntini di colori puri) nasce in seno al movimento neoimpressionista, che tra i suoi "principi" ha per l'appunto la ricerca della «massima luminosità coloristica» derivante da «mescolanza ottica dei toni, delle tinte e dei pigmenti unici puri». Il divisionismo è un'altra tecnica/stile che si evolve in seguito perseguendo la medesima idea di base: aree e tratteggi anziché punti regolari, sempre però basati sull'accostamento di colori constrastanti per ottenere un certo effetto visivo nell'osservatore.
Poi se vai a sindacare se il divisionismo sia espressione del neoimpressionismo o evoluzione del neoimpressionismo, temo otterrai una diversa risposta a seconda di chi chiedi. Ad esempio, la wiki italiana ti dice che "deriva" dal neoimpressionismo; quella inglese, che è uno stile "tipico" della produzione artistica neoimpressionista. (L'ho già detto, che la wiki inglese mi soddisfa di più? :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 21:09, 29 gen 2019 (CET)[rispondi]
Come riportato da en.wiki, il Puntinismo è uno stile del Neoimpressionismo. Per dire: Georges Seurat (che coniò il termine Neoimpressionismo tra l'altro) è esponente del Puntinismo, Vincent Van Gogh è esponente del Neoimpressionismo ma non del Puntinismo.--Gybo 95 (msg) 22:00, 29 gen 2019 (CET)[rispondi]
dalle voci italiane non si può capire poiché le due voci su dette non citano l'altra, nella voce Neoimpressionismo non appare neanche una volta la parola Puntinismo e viceversa.--87.27.156.88 (msg) 09:31, 30 gen 2019 (CET)[rispondi]
Non dubito che possano essere migliorate, ma che non si menzionino l'un l'altra è una menzogna bella e buona.
  • Neoimpressionismo: «La scoperta di questo fenomeno divenne la base della tecnica Pointillist usata dai pittori neoimpressionisti.»
  • Puntinismo: «Il più noto esponente del puntinismo è Georges Seurat [...] assieme a Paul Signac [...] orientando la loro ricerca nel senso di un programma di impressionisti [...]. Nasce il neo-impressionismo»
-- Rojelio (dimmi tutto) 13:15, 30 gen 2019 (CET)[rispondi]

Diritto d'autore inizio Novecento

Wikipedia è il posto migliore dove trovare qualcuno che lo sa: per quale assurdo motivo le riviste italiane pubblicate a inizio Novecento sono ancora non consultabili per intero su Google Books (esempio questa), mentre su altri siti sono disponibili (stessa pagina della stessa rivista)? Da quello che leggo qui, soltanto ciò che è stato scritto prima del 1879 diventa di dominio pubblico in tutto il mondo, ma se è così, perché si trovano moltissimi libri di inizio Novecento su archive.org e Google Books, e si possono pure mettere su Wikisource? --Lombres (msg) 21:55, 31 gen 2019 (CET)[rispondi]

In attesa che passi uno bravo, ti indico anche questa pagina, che spiega meglio la faccenda del 1879. Questa è una data prudenziale visto che le varie legislazioni degli Stati possono variare e su quel sito stimano che il 1879 sia una data "sicura" per affermare che ciò che è stato pubblicato prima sia PD a prescindere dalla Nazione. Ora, da dove venga questo anno non mi pare che sia spiegato, come non mi pare che sia spiegato se tale anno aumenti col passare degli anni o resti fermo al 1879. Io sapevo che valevano i 70 anni dalla data della morte dell'autore, ma come ho detto, aspettiamo uno bravo... --Lepido (msg) 23:18, 31 gen 2019 (CET)[rispondi]
en:Baker v. Selden--Pierpao.lo (listening) 11:23, 2 feb 2019 (CET)[rispondi]
Lombres--Pierpao.lo (listening) 20:18, 3 feb 2019 (CET)[rispondi]
l'avevo visto, ma non credo che spieghi del tutto questo caso delle riviste nel 1904. In quel caso si determinava soltanto la differenza tra il diritto d'autore sul libro e il brevetto su quanto descritto nel libro, c'entra poco con questo --Lombres (msg) 21:17, 3 feb 2019 (CET)[rispondi]

Monarchia semi-costituzionale????

Mi hanno sempre insegnato che esistono sostanzialmente due modelli di monarchia: la monarchia assoluta e la monarchia costituzionale; quest'ultima può essere divisa in altri due modelli: la monarchia costituzionale col re che governa attivamente, e la monarchia parlamentare, dove il monarca è cerimoniale.

Sta mattina nella voce Monarchia, dentro la didascalia in alto alla pagina, scopro che Wikipedia ha inventato un nuovo modello di monarchia: la monarchia semi-costituzionale. Non riesco proprio a trovare referenze su questa monarchia semicostituzionale: qualcuno potrebbe spiegarmi che cosa intendete con monarchia semicostituzionale? grazie


--95.250.220.55 (msg) 08:44, 2 feb 2019 (CET)[rispondi]

I paesi con questa forma di governo nella cartina sono Thailandia, Liechtestein e Sahara occidentale: le prime due sono monarchie costituzionali, la terza è al 20% sotto il controllo di una repubblica semi-presidenziale, il resto controllato dal Marocco (monarchia costituzionale). Devo presumere quindi che la monarchia "semi-costituzionale" non esista se non in quell'immagine? Prova ad iniziare una discussione al Progetto:Geografia--Gybo 95 (msg) 11:02, 2 feb 2019 (CET)[rispondi]
In realtà i paesi indicati come monarchie semicostituzionali in quella mappa sono di più: c'è Thailandia, Liechtenstein e Sahara Occidentale, si, ma anche il Marocco stesso, il Baharein, il Kuwait, la Giordania e gli Emirati Arabi Uniti. Ok, è vero che attualmente la Thailandia è sotto un regime militare, è vero che gli Emirati Arabi Uniti altro non sono che una federazione di monarchie assolute. Ci stia anche dare un termine del genere al Sahara occidentale per la sua peculiare situazione, ma le altre... che cavolo significa monarchia semi-costituzionale?. Scrivo al progetto --95.250.220.55 (msg) 13:50, 2 feb 2019 (CET)[rispondi]
Leggendo la voce di en.wiki sotto alla tabella la distinzione ch efanno è che sono monarchie costituzionali in cui però il re mantiene comunque un potere sostanzialmente maggiore di quello delle controparti europee. Si potrebbe correggere in questo senso la didascalia invece di "monarchie semicostituzionali".--Moroboshi scrivimi 12:39, 4 feb 2019 (CET)[rispondi]

Un cercametalli campionato?

Nella canzone Me gustas tú, ad un certo punto, quasi alla fine della canzone, si sente un suono tipo una sirena oscillante, un glissando che oscilla di un'ottava, e avviene a 1:25 e a 3:19. Per molto tempo mi sono chiesto cosa fosse, finché, poco fa, guardando per sbaglio una puntata di I pionieri dell'oro su Dmax, dove due cercatori d'oro in Australia si fanno filmare mentre cercano pepite, essi usano un cercametalli che, quando rileva il metallo, emette un suono molto simile a quello presente nella canzone. Anche se oggi si sa per certo che è possibile campionare ogni suono esistente, vi sembra possibile che il produttore del brano abbia quindi usato proprio un cercametalli come sample?--Gybo 95 (msg) 20:47, 3 feb 2019 (CET)[rispondi]

Oh, mamma mia... se ho capito bene, la tua domanda sarebbe: "Oggi, sappiamo che è possibile campionare tutto, ma nel 2002, quando l'uomo era appena uscito dalle caverne, sarebbe stato possibile?" :-P Ok, guardati questo video del 1982, dove hanno campionato un cane e non era il primo tentativo del genere, nonostante avessimo appena sterminato i dinosauri :-PPPPP Ah, questi maledetti giovinastri.... :-) --L'Oracolo Anziano (msg) 21:35, 3 feb 2019 (CET)[rispondi]
premettendo che non sono un musicista, potrebbe essere semplicemente un flauto a coulisse, e in effetti in questo video, anche loro due hanno fatto con questo strumento. --L'oracolo un po' meno anziano 21:47, 3 feb 2019 (CET)[rispondi]
Il Mellotron è il primo esempio commerciale di campionatore, ma pure Edison tirava campioni sulla cera! Il cercametalli emette quel suono perché ha un buzzer (metterci qualcosa di più evoluto sarebbe uno spreco), ma nulla vieterebbe di dissaldare il cicalino e avere un fiammante metal detector che appena trovata una lattina abbiai. --Vito (msg) 22:40, 3 feb 2019 (CET)[rispondi]
Un tempo i cercametalli avevano qualcosa di ancor meno evoluto, ovvero un altoparlante che riproduceva il battimento tra l'oscillatore locale e quello collegato alle spire del sensore. --Captivo (msg) 15:41, 4 feb 2019 (CET)[rispondi]

Internet sulla stazione spaziale internazionale

So per certo che sulla stazione spaziale internazionale c'è internet perché la Cristoforetti ha già pubblicato roba su internet da lassù. Ho visto un sito di repubblica.it che diceva proprio che lassù c'è internet e diceva che funzionava con robe sul bitTorrent che non ci ho capito un tubo.

Come fa ad arrivare internet lassù? Ma soprattutto, che indirizzo IP c'è sulla stazione spaziale intl. ?Ha un range di indirizzi IP dedicati a lei, un po' come l'Antartide ha ad es 202.144.196.4 (se si, quali sono?), oppure è l'ip di un qualche fornitore terrestre (quale?). Le domande sono tante


--87.0.69.229 (msg) 13:01, 6 feb 2019 (CET)[rispondi]

Vedi Stazione Spaziale Internazionale, in particolare le sezioni Computer e Comunicazioni.
La ISS si connette a Internet per mezzo di un gateway a terra, per cui non ha un IP pubblico specifico. --Captivo (msg) 01:24, 7 feb 2019 (CET)[rispondi]

Spartiacque in inglese

In italiano, "spartiacque" è usato anche come senso figurato: es. quella vicenda ha rappresentato uno spartiacque tra gli eventi. In inglese, per esprimere lo stesso concetto, è corretto "sliding door" o vi sono altri termini (non il letterale "watershed" che - appunto - si riferisce allo spartiacque fisico).


--82.49.11.113 (msg) 12:50, 7 feb 2019 (CET)[rispondi]

Da en:wiktionary:watershed io vedo, in realtà, che anche l'inglese watershed può avere lo stesso significato; nella stessa pagina dà anche, come sinonimo, turning point. --Syrio posso aiutare? 12:53, 7 feb 2019 (CET)[rispondi]

Unità di misura dell'assorbanza

Sommo oracolo, a te mi appello per risolvere il mio dubbio.

Da quello che so, e che trovo su internet, l'assorbanza è adimensionale (qui giusto per citare una fonte); ma anche non stando a cercare un sito che lo dica in modo esplicito, se essa altro non è che il negativo del logaritmo decimale della trasmittanza (che a sua volta è adimensionale perché è il rapporto tra due valori di irradianza dove l'unità di misura si annulla) per forza di cose deve essere adimensionale, è logico.

Ma allora perché su un lavoro dei dottoroni, che sono sicuramente più afferrati di me in materia, mi hanno cazziato perché ho riportato le assorbanze senza unità di misura, visto che a quanto pare l'assorbanza si misurerebbe in u.a.? Cosa sono queste u.a.?

È un po' di tempo che mi arrovello, ma ovunque cerco su internet trovo che l'assorbanza è adimensionale.


--87.15.190.139 (msg) 17:39, 7 feb 2019 (CET)[rispondi]

A me viene in mente solo unità arbitrarie...--Albris (msg) 22:01, 7 feb 2019 (CET)[rispondi]
La bellezza delle grandezze adimensionali è che il loro valore è "universale", e verrà rilevato identico da chiunque una volta nota la definizione.
Se da un lato è vero che l'assorbanza deriva da un rapporto, ed è quindi un numero puro, è però altresì vero che il suo valore numerico non è "univoco", nel senso che la pura definizione della grandezza non mi garantisce che io e te, per la stessa sostanza e per la stessa lunghezza d'onda della luce, misureremo lo stesso valore di trasmittanza/assorbanza... perché banalmente nessuno ha specificato lo spessore del campione. Dato un grafico di assorbanza, quindi, con i valori numerici in ordinata mi ci posso pure pulire... il naso. :-P Quello che è interessante è la "sagoma", ovvero come si rapportano tra di loro valori "confrontabili", ottenuti per diverse lunghezze d'onda o per diversi campioni dal medesimo apparato sperimentale.
Quei valori quindi, indipendentemente dal fatto che tecnicamente siano "numeri puri", non esprimono una grandezza adimensionale, bensì una grandezza dipendente da scelte arbitrarie operate dal misuratore... ovvero una grandezza espressa in "unità arbitrarie" (u.a.). -- Rojelio (dimmi tutto) 22:07, 7 feb 2019 (CET)[rispondi]
Gentile Rojelio innanzitutto grazie per avermi risposto. Se ho capito bene, quindi, l'unità arbitraria è quella cosa che serve a "quantificare" una grandezza adimensionale, perché altrimenti sarebbe soggetta a troppe variabili e interpretazioni personali, giusto? In questo caso, un'"unità immaginaria" è qualcosa che può essere estesa a tutte le grandezze adimensionali (pH, frazione molare etc...), oppure ogni grandezza in teoria dovrebbe avere la propria e specifica "unità immaginaria" (anche se alla fine non avrebbe senso trovarla dato che nella pratica resterà pur sempre un valore privo di unità di misura)?--87.15.190.139 (msg) 22:50, 7 feb 2019 (CET)[rispondi]
Nope, desolato, ma non hai compreso una singola parola di quanto ho scritto.
Se preparo una soluzione omogenea, ne do un po' a due laboratori, e chiedo loro di misurarne la frazione molare, risponderanno (fatti salvi gli errori sperimentali, quella è un'altra faccenda) con lo stesso numero. Se usano recipienti di dimensione diversa, se uno misura le capacità in litri e l'altro in centimetri cubici, se uno effetta la misurazione usando due litri di campione e l'altro solo due gocce... fotte sega, il valore è lo stesso, perché la frazione molare è una vera grandezza adimensionale.
Se invece di quella soluzione chiedo lo spettro di assorbanza in funzione della lunghezza d'onda, mi daranno indietro due grafici diversi. Con la stessa sagoma, gli stessi picchi e le stesse valli in corrispondenza delle stesse frequenze, ma il valore dell'assorbanza non sarà lo stesso, perché la definizione operativa di assorbanza lascia margini di arbitrarietà a fronte dei quali non è possibile prevedere che numero verrà fuori. Quindi è una grandezza espressa in unità arbitraria. Non perché è una grandezza adimensionale; anzi, proprio perché non è una vera grandezza adimensionale: il fatto di essere ottenuta tramite rapporto di grandezze omogenee non è sufficiente. -- Rojelio (dimmi tutto) 23:37, 7 feb 2019 (CET)[rispondi]
Confesso che non mi è molto chiaro. Cioè, uso l'unità arbitraria con l'assorbanza perché è una grandezza che al contrario di altre adimensionali da' risultati imprevedibili: non vengo a capo di come ciò possa giustificare il fatto che dobbiamo fare una forzatura dicendo che l'assorbanza non sia una vera grandezza adimensionale. Credo che siano molti i campi in cui due laboratori diversi sullo stesso campione diano risultati diversi. Alla fine per misurare l'assorbanza infilo il mio campione in uno spettrofotometro che registra la trasmittanza e mi fornisce l'assorbanza. Anche due pH-metri diversi sullo stesso campione possono dare risultati diversi, dipende magari dalla taratura dello strumento o da errori sistematici, stessi fattori che si possono riportare a uno spettrofotometro.
Questo non riesco a capire, come mai una grandezza che si misura di fatto facendo il rapporto tra un'irradianza in entrata e una in uscita (che indipendentemente dal valore in entrata, il rapporto dovrebbe essere in teoria costante) viene definita come una grandezza che lascia margini di arbitrarietà a fronte dei quali non è possibile prevedere che numero verrà fuori. E soprattutto perché questa cosa dovrebbe imporre che una grandezza di fatto adimensionale non lo sia e quindi attribuirgli una grandezza che non significa nulla.
Chiedo scusa se non riesco a infilarmelo in testa, probabilmente non è un concetto così difficile e sono io che non ci capisco niente--95.249.255.133 (msg) (che ieri sera era 87.15.190.139) 08:46, 8 feb 2019 (CET)[rispondi]
Quale parte di «fatti salvi gli errori sperimentali, quella è un'altra faccenda» non era chiara?!? -- Rojelio (dimmi tutto) 14:37, 8 feb 2019 (CET)[rispondi]
Non hai capito. Io sto chiedendo, escludendo gli errori sperimentali, cos'ha l'assorbanza che altre grandezze adimensionali non hanno per dover arrivare a dire che non si può prevedere che numero mi salterà fuori, e quale ragionamento vorrebbe portarla a ritrovarsi un unità di misura arbitraria quando in realtà, matematica alla mano, non dovrebbe proprio averne. La frase degli errori sperimentali era più che chiara, è quello che porta una grandezza come l'assorbanza a differenziarsi in questo modo che è oscuro e irrazionale (tanto che qualsiasi sito con una certa affidabilità dice che l'assorbanza è adimensionale)--95.249.255.133 (msg) 15:13, 8 feb 2019 (CET)[rispondi]

Pedro vs. Amadeus

Mi è stato detto che le puntate de L'Eredità vengono registrate per poi essere tramesse, e pertanto non sono in diretta. Ma allora come è possibile che nel 2004 (o giù di lì) lo "scontro" tra Amadeus e Pedro Valti sia stato trasmesso ? Inoltre, volevo chiedere cosa accadde esattamente (i dettagli sono spariti da Wikipedia): Pedro rispose in maniera casuale, suscitando l'ilarità del pubblico, perché gli girava così in quel momento oppure era uno scherzo premeditato ?


--87.8.18.188 (msg) 13:32, 8 feb 2019 (CET)[rispondi]

domanda sulle valvole termoioniche quantistiche ad alta frequenza con elettrodi in oro zincato

esistono? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 82.60.67.125 (discussioni · contributi) 09:44, 10 feb 2019‎ (CET).[rispondi]

Esistono valvole termoioniche *non* quantistiche? --Captivo (msg) 10:20, 11 feb 2019 (CET)[rispondi]
Le valvole termoioniche, ovviamente, esistono. Quelle "quantistiche ad alta frequenza con elettrodi di oro zincato", scritto così, ho la sensazione che le montino solo su questi apparecchi: specificamente, sul modello con lo scappellamento a destra, come fosse Antani. È solo una sensazione, eh... --130.192.193.197 (msg) 19:08, 11 feb 2019 (CET)[rispondi]
Le valvole termoioniche non solo esistono, ma sono "quantistiche" come ogni altro dispositivo elettronico.
Ho glissato sui dettagli poiché ritenevo di aver così già smontata in partenza la trollata. --Captivo (msg) 22:27, 11 feb 2019 (CET)[rispondi]

Riconteggio voti in Florida 2000

Buonasera, una domanda, se possibile. Il riconteggio interessava solo Gore e Bush, i candidati a presidente, ma rimettendo le schede nei computer, com'è possibile che i voti dei candidati a senatore e deputato siano rimasti invariati, vale a dire a quello dello spoglio notturno? Voi che ne pensate? Di nuovo.

--93.41.100.198 (msg) 22:34, 10 feb 2019 (CET)[rispondi]

Pur facendosi lo stesso giorno, le elezioni presidenziali, le elezioni per la camera dei rappresentati e le elezioni per il senato sono tre elezioni diverse e distinte, con tre schede diverse e distinte. Nel caso della Florida, furono ricontate solo le schede delle presidenziali. --Franz van Lanzee (msg) 23:37, 10 feb 2019 (CET)[rispondi]

Chi risponde alle domande all'Oracolo?

Chi risponde alle domande all'Oracolo? C'è una lista di utenti addetti alla rubrica?

--93.61.98.160 (msg) 06:50, 12 feb 2019 (CET)[rispondi]