Poicephalus cryptoxanthus

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Pappagallo testabruna
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdinePsittaciformes
FamigliaPsittacidae
GenerePoicephalus
SpecieP. cryptoxanthus
Nomenclatura binomiale
Poicephalus cryptoxanthus
(W. Peters, 1854)

Il pappagallo testabruna (Poicephalus cryptoxanthus W. Peters, 1854) è un uccello della famiglia degli Psittacidi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Colore generale verde, scuro sulla parte dorsale, più chiaro su quella ventrale; taglia attorno ai 22 cm; cappuccio grigio a coprire tutta la testa e la parte alta del petto, ascellari gialle ben visibili quando il soggetto è in volo; becco con ramo superiore grigiastro e ramo inferiore biancastro; iride gialla e zampe grigie.

I soggetti immaturi si presentano con il cappuccio più pallido e ridotto in estensione, con l'iride bruna e con la banda alare delle ascellari gialla screziata di verde.

È censito in due sottospecie del tutto simili tra loro:

  • P. c. cryptoxanthus (W. Peters, 1854), sottospecie nominale;
  • P. c. tanganyikae Bowen, 1930, con verde della parte ventrale più acceso e maschera facciale più smorta e con riflessi bruni; gli esemplari localizzati nelle isole di Zanzibar e Pemba presentano cappuccio più tendente al nero e parti verdi sfumate in blu.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Abita le foreste costiere ricche di palme e mangrovie e le savane dove predilige le grandi acacie; visita le piantagioni di noce di cocco e di anacardi. Nei periodi di grande ricchezza di cibo forma bande anche di oltre 40 individui. Si nutre di frutta, bacche, germogli e nettare: adora i frutti polposi della Kigelia africana, della manioca (Manihot esculenta) e di varie specie di fico selvatico.

Il periodo riproduttivo va da aprile a ottobre, in una cavità naturale di un baobab o in un nido di picchio abbandonato. La femmina depone 3-4 uova incubate per circa 30 giorni.

I giovani si involano a circa 12 settimane dalla schiusa.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Tanzania, Mozambico e Sudafrica sono i suoi areali naturali, dove pare essere ancora abbastanza comune, nonostante irregolari catture condotte anche di recente.

In cattività non sono molti i soggetti presenti sul mercato, tuttavia vi è qualche coppia riproducente.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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