Pallante (eroe)

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Pallante
Nome orig.Πάλλας
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
Luogo di nascitaMegara Nisea
ProfessionePrincipe dell'Attica

Pallante (in greco antico: Πάλλας?, Pállas) o Pallade è un personaggio della mitologia greca. Fu l'eponimo di Pallene, nell'Arcadia[1].

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Pandione II e di Pylia figlia del re di Megara Phylas[2].
Fu padre dei Pallantidi[3].

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Megara, dove suo padre si recò in esilio dopo che i figli di Metione presero il trono di Atene, alla morte del proprio padre e con i suoi tre fratelli (Egeo, Niso e Lico), scacciò i figli di Metione e riprese il controllo dell'Attica[2].
Nella successiva suddivisione del regno tra i quattro fratelli, ad Egeo spettò il trono di Atene ed a Pallante spettò Paralia[4] (o Diacria[5], oppure condivise il potere su diversi Demo dell'Attica meridionale con il fratello Egeo[6]).
Più tardi e dopo la morte di Egeo, tentò di prendere il trono dall'erede legittimo (suo nipote Teseo, figlio del defunto Egeo) ma fallì e dallo stesso Teseo fu ucciso[7][8] così come furono uccisi tutti i suoi cinquanta figli[9].

Confusioni ed altre versioni[modifica | modifica wikitesto]

Vi è una certa confusione tra questo Pallante e gli altri suoi omonimi e spesso questo problema già affliggeva gli stessi autori greci.
Ma a questo va aggiunto che oltre ai "Pallante" (dal greco "Παλλας" = Pállas, che diventa il latino "Pallas" e quindi l'italiano "Pallante"), vanno considerati anche i "Pallade" che altro non sono che una diversa trascrizione dell'originale "Παλλας".
E non è finita, perché alcuni miti sono stati ripresi da autori latini e questo ha generato delle errate associazioni del nome di ogni personaggio e della sua genealogia e così sono a noi pervenute delle versioni dello stesso personaggio che ne deviano il destino, la genealogia e la collocazione geografica e temporale:

Servio Mario Onorato scrive che Pallante non fosse fratello di Egeo bensì il figlio (quindi fratello di Teseo) e che da lui fu cacciato dall'Attica. Così si recò in Arcadia, dove divenne re e fondò una dinastia alla quale appartenevano Evandro ed un altro Pallante[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia 8.3.4
  2. ^ a b (EN) Apollodoro, Biblioteca, III, 15.5 e 6, su theoi.com. URL consultato il 20 maggio 2019.
  3. ^ (EN) Plutarco, Teseo, XIII, su theoi.com. URL consultato il 20 maggio 2019.
  4. ^ Strabone, Geografia, 9. 1. 6, citando Sofocle
  5. ^ Stefano di Bisanzio s. v. Diakria
  6. ^ Scoli a Euripides, Ippolito, 35
  7. ^ (EN) Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia I, 22.1 (LacusCurtius), su theoi.com. URL consultato il 10 maggio 2019.
  8. ^ Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia I, 28.1
  9. ^ Plutarco, Vita di Teseo, 13
  10. ^ Servio Mario Onorato a Eneide, 8. 54
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