Orcynopsis unicolor

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Palamita bianca
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseActinopterygii
OrdinePerciformes
FamigliaScombridae
Genere'Orcynopsis'
Specie'O. unicolor'
Nomenclatura binomiale
Orcynopsis unicolor
(Geoffroy Saint-Hilaire, 1817)
Sinonimi

Cybium altipinne, Cybium bonapartii, Pelamichthys unicolor, Pelamys unicolor, Sarda unicolor, Scomber unicolor, Thynnus peregrinus

La palamita bianca[1] (Orcynopsis unicolor) è un pesce di mare appartenente alla Famiglia Scombridae. Si tratta dell'unica specie del genere Orcynopsis.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie presente nell'Oceano Atlantico orientale tra il Senegal e lo stretto di Gibilterra, raramente può arrivare a nord fino alla Scandinavia, nei mesi estivi. Nel mar Mediterraneo è molto comune lungo le coste meridionali e rara nei mari italiani.

È più costiera rispetto alla palamita comune.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Molto somigliante alla palamita comune come forma del corpo, che è comunque più alto e compresso, si riconosce comunque per i caratteri delle pinne e della livrea. La prima pinna dorsale è assai più alta e di colore nero (con una piccola parte bianca nella parte posteriore), la seconda dorsale è anch'essa più alta, così come la pinna anale. La colorazione è assai più uniforme, il dorso è azzurro acciaio, il ventre ed i fianchi bianco madreperlacei, le pinne, eccetto la prima dorsale, sono giallastre. I giovani possono avere macchie brunastre oblunghe sui fianchi.

Raggiunge la lunghezza di 1,30 m per 13 kg di peso in Atlantico mentre in Mediterraneo non supera gli 80 cm.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre soprattutto di altri pesci.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce in estate.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Pur essendo gregaria non forma mai i grandi banchi tipici della palamita comune.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Simile in tutto e per tutto a quella impiegata per la palamita.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Egidio Trainito, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, 2004ª ed., Milano, Il Castello, 2004, ISBN 88-8039-395-2.
  • Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.

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