Alnus cordata

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Ontano napoletano
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineFagales
FamigliaBetulaceae
GenereAlnus
SpecieA. cordata
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFagales
FamigliaBetulaceae
GenereAlnus
SpecieA.cordata
Nomenclatura binomiale
Alnus cordata
(Loisel.) Duby

L'ontano napoletano [Alnus cordata (Loisel.) Duby] è una specie di albero appartenente alla famiglia delle Betulaceae[1] endemico dell'Italia meridionale (dalla Campania alla Calabria) ma oggi diffuso, anche a scopo ornamentale, in tutte le regioni italiane dove si trova come alloctona, ad eccezione del Piemonte e della Valle d'Aosta dove risulta assente[2].

L'epiteto specifico, cordata deriva dal latino cor, cordis ("cuore") e fa riferimento alle foglie di aspetto cuoriforme.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Foglie e infiorescenze di Alnus cordata

È un albero di media grandezza che può raggiungere 15–20 m di altezza con chioma non molto espansa.

Le foglie sono semplici, alterne, con apice acuto e base tronca. Il margine fogliare è dentellato e misurano 5–12 cm.

I fiori sono unisessuali, riuniti in infiorescenze anch'esse unisessuali. Gli amenti maschili sono in gruppi di 1-3, pendenti, di colore giallastro e lunghi 5–10 cm; l'impollinazione avviene all'inizio della primavera, prima che appaiano le foglie.

Contenitori dei frutti (vedi testo)

Gli amenti femminili sono lunghi 2–3 cm. Dopo la fecondazione le brattee tra un fiore e l'altro lignificano e assumono una forma che ricorda superficialmente i coni o pigne di alcune conifere. Sono di forma ovoidale e maturano in autunno. Contengono i frutti (e non i semi come nelle conifere) che sono dei piccoli acheni.

Le radici ospitano in simbiosi batteri azotofissatori.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Nell'Italia meridionale non presenta una diffusione omogenea. È frequente nell'Appennino campano e sulla Sila; si può trovare con maggior probabilità tra i 200-700 metri di altitudine. Si associa di frequente a altre latifoglie (dalla fascia delle querce a quella del faggio), oppure forma boschi ripariali insieme con l'ontano nero (Alnus glutinosa).

La specie è eliofila, mesoigrofila (meno legato all'umidità del substrato rispetto ad Alnus glutinosa, purché ci sia piovosità superiore a 1000 mm anno). La si trova in popolamenti misti di ripa (con ontano nero, salici e pioppi) o misti con faggio. Si insedia facilmente nelle tagliate delle faggete e di castagneti, e al di sotto di rimboschimenti radi di Pinus laricio (purché non ci sia troppa competizione).

La pianta è stata introdotta anche in altre aree della penisola italiana e di altri continenti. Per le sue caratteristiche, la Royal Horticultural Society gli ha conferito il riconoscimento Award of Garden Merit.[3]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il legno è di colore rosso-arancio, durevole in acqua e degradabile all’aria. Viene usato per lavori di falegnameria, per cellulosa e imballaggi.

Dato che sopporta bene la carenza idrica e la sua crescita è favorita in terreni acidi, viene utilizzato con successo nel rimboschimento di terreni nudi ricchi di argilla.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Alnus cordata (Loisel.) Duby, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  2. ^ Alnus cordata (Loisel.) Duby - Portale della Flora d'Italia / Portal to the Flora of Italy, su dryades.units.it. URL consultato il 20 luglio 2020.
  3. ^ (EN) Alnus cordata (Italian alder) AGM, su apps.rhs.org.uk, The Royal Horticultural Society. URL consultato il 15 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2019).

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