Lachnolaimus maximus

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Pargo gallo

esemplare giovane (sopra) e maschio adulto
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseActinopterygii
OrdinePerciformes
SottordineLabroidei
FamigliaLabridae
GenereLachnolaimus
SpecieL. maximus
Nomenclatura binomiale
Lachnolaimus maximus
(Walbaum, 1792)
Sinonimi

Labrus maximus
Walbaum, 1792

Nomi comuni

Boquinete (Messico)
Doncella de pluma (Messico)
Pez perro (Messico)[2]

Testa di Pargo Gallo maschio adulto

Il pargo gallo (Lachnolaimus maximus (Walbaum, 1792), unica specie appartenente al genere è un pesce osseo marino della famiglia Labridae[3].

Distribuzione e habitat

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Si trova nell'ovest dell'oceano Atlantico, dal Canada al Golfo del Messico[4]. Gli esemplari giovanili possono essere trovati soprattutto in zone ricche di vegetazione acquatica[5], mentre gli adulti vivono nelle barriere coralline o su fondali sabbiosi[1] fino a 30 m di profondità[4].

Le larve possono essere confuse con larve di Doratonotus megalepis[6]. Negli adulti il corpo è molto compresso lateralmente, alto, con una colorazione molto variabile, dal rosso brunastro al grigio pallido. Il muso, che nelle femmine non presenta la fascia scura tipica dei maschi, ha una forma insolita ma funzionale per setacciare il substrato in cerca di cibo[5].

La pinna caudale è ampia. Sono particolari i primi tre raggi della pinna dorsale, allungati e simili a filamenti[5]. La lunghezza massima è di 91 cm[4]. È sempre presente una macchia scura sotto la pinna dorsale.

Alimentazione

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È carnivoro e la sua dieta comprende ricci di mare, molluschi (gasteropodi, bivalvi e scafopodi) crostacei granchi (Stenocionops furcatus[7]), anfipodi e cirripedi[8].

Nel periodo riproduttivo (in Florida tra febbraio e marzo) forma gruppi di un solo maschio e diverse femmine[5]. È un ermafrodita proterogino; le femmine cambiano sesso a un'età compresa tra i 3 e i 13 anni[1][9].

I parassiti sono copepodi come Caligus atromaculatus, Orbitacolax analogus, Sagum texanum, Lernanthropus rathbuni e Hatschekia parva[3] o isopodi come Nerocila benrosei[5].

È preda abituale di squali e altri pesci[5].

Viene pescato abbastanza frequentemente, ma in alcuni casi il consumo di questo pesce ha provocato intossicazioni (ciguatera)[1].

Conservazione

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Questa specie è stata classificata come vulnerabile (VU) perché la pesca ne ha molto ridotto la popolazione[1].

  1. ^ a b c d e (EN) Lachnolaimus maximus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Shorefishes - The Fishes - Species, su biogeodb.stri.si.edu. URL consultato il 24 dicembre 2020.
  3. ^ a b (EN) Bailly, N. (2014), Lachnolaimus maximus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  4. ^ a b c (EN) L. maximus, su FishBase. URL consultato il 22 settembre 2013.
  5. ^ a b c d e f (EN) Hogfish, su floridamuseum.ufl.edu, Florida Museum of Natural History. URL consultato il 13 settembre 2014.
  6. ^ (EN) A photographic guide to the larvae of coral reef fishes - Labridae, su coralreeffish.com. URL consultato il 13 settembre 2014.
  7. ^ (EN) Food, su FishBase. URL consultato il 13 settembre 2014.
  8. ^ (EN) Food and Feeding Habits Summary Lachnolaimus maximus, su FishBase. URL consultato il 13 settembre 2014.
  9. ^ (EN) Reproduction of Lachnolaimus maximus, su FishBase. URL consultato il 13 settembre 2014.

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