INWIT

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Infrastrutture Wireless Italiane)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Infrastrutture Wireless Italiane
Logo
Logo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Borse valoriBorsa Italiana: INW
ISINIT0005090300
Fondazione14 gennaio 2015 a Milano
Fondata daTelecom Italia
Sede principaleMilano
GruppoGruppo TIM e Vodafone
Persone chiave
SettoreTelecomunicazioni
ProdottiApparati di trasmissione radio e per diffusione di segnali televisivi e radiofonici, DAS, small cell
Sito webwww.inwit.it/

Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. o, in forma abbreviata, INWIT S.p.A., è una società per azioni italiana che opera nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche[1].

Dal 22 giugno 2015, INWIT è quotata alla Borsa di Milano[2] dove dal 22 giugno 2020, esattamente 5 anni dopo il debutto, è presente nell'indice principale del FTSE MIB[3]. In fase di collocamento l'azienda ha raccolto 875,3 milioni di euro, con una capitalizzazione iniziale pari a circa 2,2 miliardi di euro[4].

La società ha una capitalizzazione di mercato di circa 9,5 miliardi di euro[5].

Ha sede legale a Milano e altri uffici a Roma[6].

Attività[modifica | modifica wikitesto]

INWIT è il principale operatore infrastrutturale per le telecomunicazioni wireless in Italia con oltre 23.000 torri dislocate sul territorio italiano e 6.900 remote units; in qualità di "host neutro" multi-operatore, mette a disposizione di tutti gli operatori di telefonia mobile presenti sul mercato italiano le infrastrutture che realizza e gestisce (torri condivise e polifunzionali, tralicci e pali), unitamente a sistemi distribuiti di antenne (DAS) per la copertura di zone interne ed esterne con una consistente richiesta di connettività, quali stadi, stazioni ferroviarie[7], aree concerti[8], borghi storici[9], alberghi[10] e musei[11].

Al 2023, Inwit ha una media di 2.2 operatori coperti per torre installata.[12]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Logo di INWIT utilizzato dal 2015 al 2020

INWIT nasce il 14 gennaio 2015 ed è operativa dal 1º aprile 2015 a seguito dello spin-off del ramo "Tower" di Telecom Italia[13]; designato quale soggetto incaricato della gestione operativa, monitoraggio e manutenzione di 11.519 torri e ripetitori del gruppo (per un valore di circa 1,4 miliardi di euro[14]), nonché di curare i rapporti e le relazioni con i clienti.

Il 31 marzo 2020, grazie ad un accordo con Vodafone, è stata ultimata la fusione di Vodafone Towers Italia in INWIT[15][16][17][18].

È inclusa nel principale indice azionario italiano, il FTSE MIB[19]. Con una capitalizzazione di circa 9 miliardi, INWIT è tra le prime venti società italiane per capitalizzazione in Borsa.

A partire dal 21 settembre 2020, l’azione di INWIT è stata inserita anche nell’indice azionario STOXX Europe 600, composto da 600 delle principali capitalizzazioni di mercato europee[20][21].

Bilancio[modifica | modifica wikitesto]

INWIT ha confermato anche per il 2022 l'andamento di progressivo aumento del fatturato. I ricavi al 31 dicembre 2022 sono stati pari a 853 milioni di euro. Il margine operativo lordo (EBITDA) è stato pari a 779,2 milioni di euro, mentre l’EBITDAAL (after leasing) si è attestato a 587 milioni di euro. Investimenti a 187 milioni di euro e utile netto a 293,3 milioni di euro[22].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vision | INWIT, su INWIT. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2019).
  2. ^ Inwit, debutto-boom in Borsa, in Il Sole 24 Ore, 23 giugno 2015. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  3. ^ Azioni Inwit: quotazioni e indici in tempo reale - Borsa Italiana, su www.borsaitaliana.it. URL consultato il 19 luglio 2020.
  4. ^ INWIT si quota sul mercato principale di Borsa Italiana, su borsaitaliana.it, 23 giugno 2015. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  5. ^ Azioni Inwit: tutti i dati completi, su borsaitaliana.it.
  6. ^ Contatti Inwit, su inwit.it.
  7. ^ Grandi Stazioni sempre più connesse. FS Italiane sigla accordo con INWIT, in Il Messaggero, 11 marzo 2019. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  8. ^ Il primo sito mobile DAS trasportabile multi-operatore è targato INWIT, su inwit.it, 10 settembre 2019. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2019).
  9. ^ A Bova passato e futuro convivono grazie ad INWIT, su inwit.it, 25 settembre 2019. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2019).
  10. ^ Inwit-Sina, a Roma il 5G "alloggia" in hotel, su CorCom, 6 agosto 2019. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  11. ^ Inwit, il MAXXI diventa "5G ready", su teleborsa.it, 16 ottobre 2019. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  12. ^ 5G e banda ultralarga, Butti: “Non solo reti, la svolta è nell’edge cloud”, su corrierecomunicazioni.it.
  13. ^ La storia, su inwit.it. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2019).
  14. ^ Se puoi telefonare con il tuo smartphone, il merito è anche, un po', di INWIT, su telecomitalia.com, 20 aprile 2015. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2015).
  15. ^ Informazioni sul debito, su INWIT. URL consultato il 6 ottobre 2021.
  16. ^ (EN) Merger of Vodafone Italy towers into INWIT completed, su vodafone.com, 25 marzo 2020. URL consultato il 1º aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2021).
  17. ^ Conclusa la fusione di Vodafone Towers Italia in INWIT, su telecomitalia.com, 25 marzo 2020. URL consultato il 1º aprile 2020.
  18. ^ Comunicato Stampa (PDF), su telecomitalia.com, 25 marzo 2020. URL consultato il 1º aprile 2020.
  19. ^ INWIT ‘promossa’ dalla Borsa entra nel listino principale Ftse Mib
  20. ^ Dopo il Ftse Mib, INWIT entra anche nello Stoxx 600, su INWIT. URL consultato il 31 marzo 2022.
  21. ^ Inwit entra anche nello Stoxx 600, su Teleborsa. URL consultato il 31 marzo 2022.
  22. ^ INWIT, approvato bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022, su inwit.it, 2 marzo 2023. URL consultato il 22 giugno 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]