Creata la nuova società con la denominazione Pallacanestro Senigallia, nello storico giorno di giovedì 20 settembre 1979 come riportato nel verbale dell'atto costitutivo, nello stesso anno si iscrisse alla FIP.
Il primo campionato della nuova società venne disputato nella stagione 1980-81, partecipando al campionato di Promozione con lo sponsor Emmesole. La classifica finale vide, la squadra allenata da coach Baldelli, giungere seconda a 2 punti dall'unica squadra promossa nel campionato di serie D, la Falco Pesaro.
La stagione successiva, 1981-82, con l'avvento del nuovo sponsor Ideal Form Team, arrivo la promozione in serie D nello spareggio del Palaveneto di Ancona, spareggio vinto per 91-88 contro il Recanati (nella stagione regolare la squadra era arrivata al secondo posto ad appena 2 punti dal Madras Pesaro). In quella stagione il salto di qualità si ebbe con l'arrivo di Alberto Oliveti dal Fabriano, ma con trascorsi anche a Pesaro.
Nel primo anno di serie D nella stagione 1982-83, Senigallia si classificò al 4º posto al termine della stagione regolare, posizione che gli permise di partecipare ai playoff per la promozione in serie C2. Purtroppo venne sconfitta, in due gare, dal Campli.
Nella stagione 1986-87 Carlo Tamburini ritornò per la sua terza stagione a Senigallia. Anche se la squadra stava ottenendo dei buoni risultati, con 7 vittorie e 5 sconfitte, Tamburini fu esonerato dopo la partita della 12ª giornata del 14 dicembre 1986, persa in casa contro Ascoli per 75 a 76. Purtroppo lo spogliatoio aveva iniziato a non seguire più il carismatico tecnico anconetano. Al termine del girone di andata della stagione 1991-92, venne esonerato coach Franco Cinciarini subito dopo la sconfitta del 19 gennaio 1992 in trasferta sul campo di Osimo. La situazione si era fatta preoccupante con Senigallia invischiata nei bassifondi della classifica con solo sei vittorie. Il posto di Cinciarini venne preso dal suo assistente Massimo Scrima, ex giocatore della pallacanestro Senigallia, con il nuovo allenatore le cose iniziarono subito a migliorare e al termine della stagione la squadra ottenne una tranquilla salvezza con 16 vittorie e 14 sconfitte.
Nella seconda stagione di coach Marcello Chiodoni, 1996-97, l'inizio è entusiasmante con 5 vittorie in 7 incontri. Ma da quel momento in poi la squadra subì ben 6 sconfitte consecutive che portarono all'esonero del coach al termine della gara casalinga contro il Cagli del 12 dicembre 1997. La settimana successiva fece il suo esordio, sulla panchina senigalliese, Antonio Gallucci. Il giocatore che dopo 10 anni in maglia biancorossa, aveva smesso di giocare 4 anni prima. L'esordio non fu positivo perdendo in casa della Tecnolift Porto san Giorgio, ma nella settimana successiva arrivò per lui la prima vittoria in casa contro il Matelica. Il girone di ritorno si dimostrò più difficile del previsto con solo 5 vittorie che portarono la squadra del Presidente Maestri al quartultimo posto finale. Posizione che non bastò per ottenere la salvezza in quanto le sorti della quartultima dipendevano dalla retrocessione o meno di una marchigiana dal campionato superiore, cosa che puntualmente si verificò.
La stagione 2015-16 trova di nuovo la Goldengas in serie B ancora con coach Alessandro Valli in panchina.
È una squadra molto senigalliese, con i vari Matteo Marinelli, Nicola Catalani, Sergio Maddaloni, Fabrizio Pasquinelli, ma tra i giovani c’è anche tra gli altri il figlio d’arte Edoardo Del Cadia, che poi finirà a giocare in Ncaa.
La B, tornata unica, è il terzo livello del basket italiano e dunque il 7º posto finale vale la qualificazione ai play-off per la serie A2: qui però la Poderosa Montegranaro è troppo forte e vince il quarto di finale in due partite.
Resta comunque una stagione molto positiva, con un PalaPanzini spesso gremito e una indimenticabile vittoria interna contro la vincitrice della regular season San Severo, che viene raggiunta a fil di sirena da una tripla della talentuosa guardia toscana Andrea Barsanti, al suo unico anno a Senigallia, e poi sconfitta all’overtime.
Durante la stagione scompare prematuramente Leonardo Ridolfi, bandiera biancorossa tra fine anni Ottanta e inizio anni Novanta, che la società ricorda con commozione sui suoi canali.
La stagione 2016-17 inizia nel peggiore dei modi con l'infortunio di Fabio Giampieri addirittura prima di iniziare la preparazione estiva, farà il suo esordio solamente alla sesta giornata di campionato in casa contro valdiceppo. Si prosegue con l'infortunio di Mirco Pierantoni alla seconda giornata nella trasferta di Rimini, infortunio che terrà il capitano fuori per 4 partite. Per non farsi mancare niente, Federico Bargnesi, dopo solo tre partite dal suo esordio si infortunava in casa con Matera e lì terminava la sua stagione d'esordio con la maglia biancorossa. Il girone d'andata si chiudeva con 7 vittorie, che visti gli infortuni, potevano essere considerate un buon risultato in vista della seconda parte di campionato. Gennaio inizia con un fatto insolito per la società senigalliese, infatti viene ceduto alla società di Bergamo, Nicola Bastone, contemporaneamente arriva al suo posto l'italo/senegalese Yande Fall dalla Scaligera Verona. Il girone di ritorno vede i ragazzi di coach Valli scalare la classifica e raggiungere i play-off con due giornate di anticipo sulla fine del campionato, cosa impensabile alla fine del girone di andata dove la squadra stazionava nei bassifondi della classifica. Il campionato terminava con le due gare di play-off contro il Cuore Basket Napoli, prima classificata del girone C.
Il 2017-18 è anno di grandi novità. Se la società e lo sponsor rimangono ancora una volta gli stessi, cambia invece dopo 5 anni il coach, col debuttante in serie B Stefano Foglietti, già giocatore di ottimo livello che aveva incrociato Senigallia in campo e che ora sale in cadetteria dopo una lunga e positiva militanza in serie C nel pesarese.
Arrivano a Senigallia due dei giocatori più forti visti da queste parti: l’ala-pivot, figlio d’arte, Lorenzo Tortù e il play-guardia italo-argentino Emiliano Paparella, alla prima esperienza nelle Marche dove aveva invece già giocato, anche affrontando l’allora Barzetti, il fratello maggiore Santiago.
I due danno spettacolo chiudendo al primo e al secondo posto la classifica dei marcatori, e guidano la squadra – dopo una partenza difficoltosa segnata dalla bruttissima sconfitta interna contro il Cerignola – a uno splendido 5º posto.
A quasi 37 anni capitan Pierantoni disputa una delle sue migliori stagioni, Giampieri si conferma, Michael Bertoni e Federico Ricci, proveniente da Alessandria, si dimostrano cambi affidabili, così come la regia, che non schiera più Gnaccarini e Caverni, ma il giovane Marco Giacomini, ben conosciuto dallo stesso Foglietti che lo ha a lungo allenato in C.
Il pesarese si abitua presto al duro salto di categoria e negli anni diventerà play sempre più affidabile, raccogliendo anche l’eredità pesante di Pierantoni come capitano.
È una squadra meno senigalliese che in passato ma che il pubblico apprezza: a Val di Ceppo (Perugia), nella penultima di stagione regolare, la Goldengas arriva con 200 tifosi al seguito che festeggiano l’ennesimo successo e il quinto posto.
Nei play-off, però, anche stavolta lo scoglio quarto di finale è troppo duro: Salerno, big costruita per vincere nel girone D, deve tuttavia aggiudicarsi la bella in casa per accedere alla semifinale perché nell’infrasettimanale, davanti a 700 spettatori, Senigallia si conferma osso duro per tutti al PalaPanzini (11 vittorie in 16 gare interne) pareggiando la serie sull’1-1.
Meritata la riconferma di coach Foglietti, che nel 2018-19 non ha più però Tortù e Paparella, molto corteggiati sul mercato dopo una stagione super, con l’argentino che – premiato come sportivo senigalliese dell’anno – viene ingaggiato dall’ambizioso Fabriano: al ritorno da avversario a Senigallia, per lui, però, ci sono solo applausi dai suoi ex tifosi che ne comprendono la scelta.
A Senigallia c’è anche il ritorno di Umberto Badioli come direttore dell’area tecnica, mentre una seconda squadra biancorossa, composta da giovanissimi, viene iscritta alla serie D sponsorizzata BG Corium.
Rimangono Ricci, Pierantoni, Giacomini, Giampieri, Maggiotto, torna dopo molti anni Giacomo Gurini, arriva da Pesaro un altro Ricci, il play guardia Matteo, mentre la collaborazione con la Vuelle porta i giovani Crescenzi e Morgillo.
Ancora nel girone C di centro sud, Senigallia fa poco peggio dell’anno prima e finisce sesta: per un curioso scherzo del destino nei play-off c’è ancora una volta Salerno, terzo nel gruppo D, coi campani che stavolta vincono in due partite.
Il 2019-20 è un anno sofferto dentro e fuori dal campo per la società, che a settembre festeggia 40 anni di vita dalla fondazione del 1979, ricordati con una maglia celebrativa.
In campo, la Goldengas di Foglietti per la prima volta è invischiata nei bassifondi dopo molte stagioni da protagonista, fuori il covid arriva a febbraio 2020 a interrompere la stagione mentre a maggio 2020 un malore si porta via a 65 anni Giuliano De Minicis, pubblicitario da sempre vicino al mondo dello sport e della Pallacanestro Senigallia, con la quale aveva collaborato attivamente in tante iniziative.
Lo stop arriva proprio dopo una incredibile vittoria interna nel sempre sentito derby contro Ancona: decide Paparella, rientrato a Senigallia dopo l’esperienza di Fabriano ma meno brillante rispetto alla sua prima, straordinaria, stagione, con una tripla a fil di sirena delle sue quasi da metà campo, che fa esplodere il palas senigalliese.
In quel momento Senigallia è in zona play-out con 16 punti in 22 partite e Giacomo Gurini è capocannoniere a 18 di media.
Tutto inutile: il virus si diffonde ovunque e il torneo viene sospeso senza promozioni e retrocessioni, né play-off né play-out.
La Goldengas – con i riconfermati Giacomini, Gurini, Pierantoni, i rientranti Filippo Cicconi Massi, figlio di Giacomo e Paparella e i nuovi Simone Pozzetti, Matteo Caroli e Antonio Valentini – avrebbe avuto comunque ancora tutte le carte in regola per arrivare almeno alla salvezza diretta in una classifica molto corta. Il covid non l’ha permesso, beffando tra gli altri Alberto Conti, giovane scuola Virtus Bologna al debutto in maglia biancorossa per pochi minuti proprio nella partita vittoriosa contro Ancona, la sua prima e ultima a Senigallia, e ancor più beffando la squadra di Fabriano, fermata quando era in testa da sola alla stagione regolare.
Nel torneo 2020-21 il covid non è scomparso e infatti la formula della terza serie nazionale cambia ancora: due le fasi previste i cui punti alla fine si assommano in un girone unico a 16 squadre, giocato di fatto senza pubblico e con le società sempre più alle prese con le difficoltà organizzative ed economiche per i mancati incassi, i costi dei tamponi covid e addirittura il rischio di non poter utilizzare il proprio palas, come a Senigallia, dove solo dopo lunghe discussioni, e una battaglia anche mediatica che su giornali e social coinvolge molti tifosi, alla Goldengas viene concesso di utilizzare il PalaPanzini, in un primo momento chiesto a tempo indeterminato per le vaccinazioni.
La squadra, tra l’altro, già aveva giocato una partita a Pesaro, alla palestra Celletta, unico match interno non disputato nella storia societaria nell’impianto di via Capanna assieme a quello play-off contro il Pescara nel 2014, quando Senigallia giocò a Jesi a causa dell’alluvione.
Contro i veneti del San Vendemiano, la Goldengas proprio a Pesaro gioca la sua migliore prova stagionale, ma poi la squadra allenata da un coach di grande valore tecnico e umano come l’ex serie A Riccardo Paolini, cala, col coach che rassegna le dimissioni, un fatto praticamente senza precedenti a Senigallia. Viene promosso il vice Gabriele Ruini, ex playmaker di alto livello, ancora affiancato da Andrea Peverada: i due conducono la Goldengas ai play-off dopo il settimo posto nella stagione regolare, e anche se alla fine il Taranto vince 3-1 eliminando i biancorossi ai quarti, la stagione può essere archiviata come davvero molto positiva.
Ancora una volta l’ambiente senigalliese si conferma inoltre ideale per lanciare giocatori: emergono l’ottima guardia Peroni, secondo tra i marcatori, l’altro esterno Conte, utilissimo dal suo arrivo a torneo in corso, si confermano i soliti Pozzetti, Giacomini, Cicconi Massi, Pierantoni e Gurini, mentre trovano spazio pure gli under pesaresi Giunta e Centis.
Finalmente, la stagione 2021-22, mette da parte, almeno parzialmente, il covid, che non è sconfitto, ma grazie alle vaccinazioni dà un po’ di tregua permettendo almeno di avere un po’ di pubblico nei palasport e una formula uguale al passato.
È l’anno della svolta a Senigallia, dove Sonia Fileri diventa la prima donna presidente nella storia cestistica senigalliese, subentrando a Claudio Moroni dopo 23 anni di presidenza consecutivi (26 totali).
Nuovo vice-presidente è il giovane e appassionato Luigi Giacomelli.
Nuovo anche il direttore generale, Federico Ligi, anche se per lui si tratta di un ritorno: novità assoluta il coach, il pesarese, a lungo fuori regione, Andrea Gabrielli, da anni lontano dalla B.
Il coach però si rivelerà acquisto azzeccatissimo, con una impronta difensiva evidente data ad una squadra molto ringiovanita e praticamente tutta nuova. Del passato rimangono soltanto Filippo Cicconi Massi e Marco Giacomini, nuovo capitano al posto di Mirco Pierantoni che continua a giocare ma in categoria inferiori, tornando al palas per il ritiro della sua storica maglia numero 5, indossata per 551 volte solo in campionato con 4.902 punti.
Pierantoni e Minelli sono gli unici due giocatori della storia biancorossa ad aver avuto tale onore.
Rivoluzione totale dunque, ma non smobilitazione.
I nuovi Lorenzo Varaschin, Alberto Bedin, Filippo Giannini, Luca Bedetti nelle Marche sono poco conosciuti, ma disputano tutti un torneo sopra le righe, ben spalleggiati dai giovani e talentuosi figli d’arte Francesco Gnecchi e Lorenzo Calbini e dai giovani del vivaio Terenzi, Figueras, Giuliani, Rossini, Fabbri, Venturi, ai quali il coach dimostra di credere dando fiducia.
Senigallia per l’ennesima volta si fa rispettare in casa, brilla nei sentiti derby contro Jesi, Ancona, Civitanova e Montegranaro, e chiude sesta nel girone più duro dei quattro, ma è nei play-off che centra l’impresa: senza più Giannini e Bedetti seriamente infortunati, la Goldengas espugna Bisceglie in gara 1, si porta 2-1 vincendo gara 3 in un palas di casa bollente, ma poi, stanchissima fisicamente e corta nelle rotazioni, subisce un pesante -44 in casa in gara 4.
Sembra finita ancora una volta ai quarti, ma a quel punto contro ogni pronostico arriva l’exploit in una indimenticabile gara 5, vinta in Puglia 48-49.
Per la prima volta, Senigallia è in semifinale e mai così vicina alla serie A2: nel penultimo atto verso la promozione la Sebastiani Rieti è troppo forte e si aggiudica la serie 3-0 ma poco importa perché la standing ovation del PalaPanzini alla squadra dopo il 55-75 interno che chiude la stagione suggella una delle più memorabili, forse la più memorabile, stagione della storia ultraquarantennale della società. Nel finale di stagione ci lascia a soli 40 anni Andrea Sciarrini, giocatore della squadra promossa per la prima volta in B nel 2002 e coach delle giovanili, appassionato di pallacanestro benvoluto da tutti nell’ambiente cestistico locale e a cui il PalaPanzini dedica un commosso applauso prima del match contro Imola che chiude la stagione regolare.
Dopo aver giocato nel 2003-04 la sua sesta ed ultima stagione con la maglia biancorossa, nella stagione successiva la società decise di ritirare la maglia numero 14 di Matteo Minelli. In questo periodo la squadra disputa in sequenza una semifinale di C2, vince la serie C2, vince la serie C1, disputa due finali di serie B2.
Il 12 marzo 2019 in occasione della partita sul campo di Corato, Mirco Pierantoni, raggiunge le 500 presenze in campionato con la maglia biancorossa dal suo esordio nel 2001.
Lo stesso Pierantoni, il 17 dicembre 2017 nell'incontro casalingo contro il Valdiceppo Perugia, raggiunge quota 4.000 punti realizzati con la maglia della Pallacanestro Senigallia.
Dopo aver giocato nel 2020-21 la sua diciottesima ed ultima stagione con la maglia biancorossa, nella stagione successiva la società decise di ritirare la maglia numero 5 di Mirco Pierantoni.