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File:Ritratto di dama con fiore in mano (Louise de Lorraine ?) - Palazzo Ducale, Mantua.jpg

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Dettagli

Antonio Moro: "Ritratto di dama con fiore in mano (Louise de Lorraine ?)"   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Artista
Ambito Franco-fiammingo, after a painting attributed to
Antonio Moro  (1519–1575)  wikidata:Q176694
 
Antonio Moro
Nomi alternativi
Anthonis Moor, Anthony Moor, Anthonis Moor van Dashorst, Anthony Moor van Dashorst, Anthony Mor, Anthonis Mor van Dashorst, Anthony Mor van Dashorst, Anthony More, Antonio Moro
Descrizione pittore e abbozzatore dei Paesi Bassi
Data di nascita/morte circa Modifica su Wikidata 1575 Modifica su Wikidata
Luogo di nascita/morte Utrecht Anversa
Luogo di attività
Utrecht (1544), Anversa (1547-1550), Roma (1550), Portogallo (1552-1553), Utrecht (1554), England (1554-1555), Northern Netherlands (1555-1559), Spagna (1559-1560), Utrecht (1560-1567), Anversa (1567-1575)
Authority file
artist QS:P170,Q176694
Titolo
"Ritratto di dama con fiore in mano (Louise de Lorraine ?)"
Descrizione
English: Presunto ritratto di Luisa di Lorena-Vaudémont (1553-1601), moglie di Enrico III di Francia, also identified as Marfisa d'Este (c.1554-1608).
Notizie storico critiche

"Il dipinto, su legno di rovere, ha vicende analoghe ai cat. 197, 204, 215 e 218 e con essi proviene dal monastero di Sant'Orsola. Depositato in palazzo Ducale nel 1923, il quadro è genericamente inventariato nel 1937 come ritratto muliebre di "maniera del Susterman". L'anno seguente LAZZARI (1938) cerca di dimostrare che il dipinto ritrae Marfisa d'Este. Sono appena terminati i lavori di restauro nella Palazzina di Marfisa a Ferrara ed è emerso un ritratto ad affresco di lei bambina, con un fiore in mano, che Lazzari ritiene rappresenti la stessa donna del ritratto mantovano. Secondo lui il dipinto mantovano è opera di mano fiamminga (Frans Pourbus o un suo allievo), copia da un prototipo che suppone realizzato da Filippo Paladini nel 1585 per essere inviato a Vincenzo I Gonzaga, che l'avrebbe conservato nella sua celebre galleria di bellezze femminili; in maniera analoga il ritratto è discusso da FRABETTI (1972, p. 24). L'opera inviata nel 1585, per inciso, non poteva essere di Paladini (SEBREGONDI 2009, p. 151). Il dipinto viene prestato nello stesso 1938 in mostra a Ferrara, nella stessa Palazzina di Marfisa, ma dopo alcuni mesi la Soprintendenza di Mantova ne sollecita il rientro e viene quindi realizzata una copia dipinta da Mario Capuzzo (del 1938), che tuttora si trova a Ferrara. GIANNANTONI (1938) crede che in questo, come negli altri quattro ritratti muliebri a mezza figura su tavola, conservati a Mantova, si possa ravvisare "la mano del Moor o di qualche suo seguace" e dubita dell'identificazione con Marfisa proposta da Lazzari. Le teorie di quest'ultimo sono ignorate da OZZOLA, che avanza inizialmente un'attribuzione alla scuola di Mor, per poi suggerire (con un punto di domanda) il nome di Jean Bahuet, nato nel 1552 e ritrattista della corte gonzaghesca dal 1579 al 1597. Come copia da Anthonis Mor il dipinto è anche discusso da VAN LUTTERVELT (1959, pp. 197-201), mentre la PERINA (1965b, p. 396 nota 115) elenca il quadro tra quelli proposti a Bahuet. Le ragioni di Lazzari sono considerate poco convincenti da VARESE (1980, p. 29), dalla GHIRARDI (1985, pp. 237 e 239 nota 27), da BAZZOTTI (in Palazzo Ducale 1987) e dalla Lopresti (in Palazzina di Marfisa 1996, pp. 210-212). Non è stata però avanzata alcuna identificazione alternativa, che occorre invece tentare. Tra le varie possibilità prese in considerazione (Jane Dormer, Elisabetta d'Austria, Anna d'Este, Margherita di Parma), credo che Louise de Lorraine, moglie di Enrico III di Francia dal 1575, sia quella che più somiglia alla dama ritratta nella tavola mantovana. Propongo un confronto con il ritratto del presunto Jean Decourt (DIMIER 1925, II, tav. 34), con la miniatura attribuita a Nicholas Hilliard sul Livre d'Heures di Francesco I (Parigi, Bibliothèque nationale, Département des Manuscrits, n.a.l., n. 82; BENTLEY-CRANCH 1983, p. 132) e con il volto tessuto sugli Arazzi Valois degli Uffizi (inv. 1925 n. 473; YATES 1959, p. 6). Per Bazzotti (in Palazzo Ducale 1987) il dipinto è opera di artista nordico; per la PERINA (1992, p. 11; 1995b, p. 94) la proposta a favore di Bahuet è almeno da prendere in considerazione e così anche per la Lopresti (in Palazzina di Marfisa 1996, pp. 210-212); il dipinto è altrimenti ricondotto all'ambito di Anthonis Mor (COPPENS 1999, p. 239; Repertory 2001-2002, II (2002), p. 98 n. 554; D. Sanguineti, in Fiamminghi e olandesi 2002, p. 55; WOODALL 2007, pp. 391-392)"[1]

Data 1570-1580 circa
Tecnica/materiale olio su tavolamedium QS:P186,Q296955;P186,Q106857709,P518,Q861259
Dimensioni altezza: 87,3 cm; larghezza: 67 cm
dimensions QS:P2048,87.3U174728
dimensions QS:P2049,67U174728
institution QS:P195,Q1635704
Riferimenti https://www.catalogo.beniculturali.it/detail/PhotographicHeritage/0303230652
Fonte/Fotografo https://www.catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0300151985
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attuale23:30, 1 gen 2022Miniatura della versione delle 23:30, 1 gen 20221 395 × 1 830 (1,72 MB)Ecummenic{{Artwork |artist =Ambito Franco-fiammingo{{Creator:Anthonis Mor|after}} |title ={{title|"Ritratto di dama con fiore in mano (Louise de Lorraine ?)"}} |description= {{collapse|title=Notizie storico critiche| "Il dipinto, su legno di rovere, ha vicende analoghe ai cat. 197, 204, 215 e 218 e con essi proviene dal monastero di Sant'Orsola. Depositato in palazzo Ducale nel 1923, il quadro è genericamente inventariato nel 1937 come ritratto muliebre di "maniera del Susterman". L'anno segu...

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