Befunololo

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Befunololo
Nome IUPAC
(RS)-1-{7-[2-idrossi-3-(propan-2-ilammino)propossi]- 1-benzofuran-2-il}etanone
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC16H21NO4
Massa molecolare (u)291,342
Numero CAS39552-01-7
Codice ATCS01ED06
PubChem2309
DrugBankDBDB09013
SMILES
CC(C)NCC(COC1=CC=CC2=C1OC(=C2)C(=O)C)O
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Topica (collirio)
Indicazioni di sicurezza

Il befunololo, spesso commercializzato come sale, (befunololo cloridrato), è una molecola ad attività β-bloccante.[1]

Farmacodinamica[modifica | modifica wikitesto]

Se instillato come collirio nel sacco congiuntivale, il befunololo è in grado di diminuire significativamente la pressione endoculare, probabilmente mediante una ridotta produzione di umor acqueo. Il betabloccante possiede una significativa attività simpaticomimetica intrinseca,[2] la quale controbilancia la tendenza alla bradicardia ed alla broncocostrizione propria di tutti i β-bloccanti. Si comprende pertanto come la molecola comporti una ridotta incidenza di effetti secondari di tipo cardiovascolare e respiratorio. Studi specifici hanno messo in evidenza l'assenza di azione anestetica sulla cornea, la mancanza di effetto sulla secrezione lacrimale e l'assenza di tachifilassi: ciò comporta un'ottima tollerabilità anche in trattamenti prolungati nel tempo.[3]

Farmacocinetica[modifica | modifica wikitesto]

Studi effettuati su topi e conigli hanno evidenziato che la molecola a seguito di somministrazione per via orale viene assorbita rapidamente da parte del tratto gastrointestinale. Il farmaco si distribuisce velocemente in tutti i tessuti biologici, ma raggiunge concentrazioni particolarmente elevate nel fegato, nel rene e nel polmone. A causa della sua scarsa lipofilia la molecola si distribuisce solo minimamente nel sistema nervoso centrale (SNC) ed oltrepassa con difficoltà la barriera placentare.[4][5]

Tossicologia[modifica | modifica wikitesto]

Studi sperimentali su animali (topo) hanno messo in evidenza un valore di DL50 pari a 100–105 mg/kg peso corporeo, quando il composto viene somministrato per via endovenosa.

Usi clinici[modifica | modifica wikitesto]

Il befunololo trova indicazione soprattutto nel trattamento del glaucoma cronico semplice, del glaucoma secondario ad alcune malattie sistemiche o farmaci, del glaucoma giovanile.[6][7][8]

Effetti collaterali e indesiderati[modifica | modifica wikitesto]

Nei pazienti in trattamento stati segnalati alcuni eventi avversi, in particolare a livello oculare, quali iperemia ed irritazione congiuntivale, bruciore e prurito, blefarite, cheratite, alterazioni della visione. A livello sistemico i disturbi più frequenti sono rappresentati da rari casi di cefalea e lieve bradicardia. Sono possibile reazioni da ipersensibilità e segnatamente dermatiti allergiche da contatto.[9][10][11]

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco è controindicato in caso di ipersensibilità individuale accertata verso il principio attivo, oppure uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmaceutica. È inoltre controindicato nei soggetti affetti da insufficienza cardiaca (potendo determinare effetti inotropi negativi),[12] blocco AV di secondo e terzo grado, bradicardia spiccata, shock cardiogeno, broncopneumopatie di tipo ostruttivo (asma bronchiale, bronchite cronica).

Dosi terapeutiche[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco, nella forma di collirio, alla concentrazione di 0,25- 0,50%, viene somministrato due volte al giorno per instillazione di una singola goccia nel sacco congiuntivale.

Gravidanza e allattamento[modifica | modifica wikitesto]

Nelle donne in stato di gravidanza o in quelle che allattano al seno il farmaco deve essere impiegato solo in casi di effettiva necessità, dopo che il medico ha valutato il potenziale beneficio per la donna in rapporto ai possibili rischi per il feto.

Avvertenze[modifica | modifica wikitesto]

Il befunololo va usato con particolare cautela nei pazienti affetti da diabete mellito (come è noto i β-bloccanti possono mascherare o attenuare i sintomi di una ipoglicemia acuta) e nei pazienti in terapia con β-bloccante per via sistemica (possibile sinergismo e reciproco potenziamento di effetti).
Particolare cautela deve essere osservata anche nel trattamento di soggetti con storia personale di insufficienza cardiaca: in questa popolazione in presenza di sintomi di scompenso cardiaco il trattamento deve essere immediatamente interrotto.
È necessaria cautela quando nel soggetto in trattamento si sospetti la comparsa di tireotossicosi: il β-bloccante infatti può mascherarne alcuni sintomi di questa condizione (agitazione, tremori e, in particolare, la tachicardia) e l'interruzione improvvisa del trattamento può precipitare una crisi tireotossica.
Qualora si renda necessario trattare soggetti con tendenza a bassi valori di pressione arteriosa, sono consigliati regolari controlli della pressione stessa.

Interazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • β-bloccanti (ad esempio propranololo, atenololo, metoprololo): la contemporanea somministrazione di befunololo con questi composti può causare sinergismo di effetti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ S. Masumoto, H. Inoue; Y. Maruyama, [The beta-adrenergic blocking and antiarrhythmic activities of metabolites of befunolol hydrochloride (author's transl)]., in Nihon Yakurigaku Zasshi, vol. 75, n. 5, Lug 1979, pp. 517-25, PMID 44259.
  2. ^ I. Takayanagi, K. Koike, A beta-adrenoceptor blocking agent, befunolol as a partial agonist in isolated organs., in Gen Pharmacol, vol. 16, n. 3, 1985, pp. 265-7, PMID 2862092.
  3. ^ K. Kawahara, T. Ofuji, Simultaneous determination of befunolol, a beta-blocking agent, and its metabolite in human plasma by gas chromatography with electron-caputre detection., in J Chromatogr, vol. 168, n. 1, Gen 1979, pp. 266-72, PMID 33199.
  4. ^ A. Ebihara, K. Tawara; T. Oka; T. Ofuji; K. Kawahara, Clinical pharmacology of a new beta-adrenoceptor blocking drug, befunolol. Cross-over comparison with propranolol on repeated administration., in Eur J Clin Pharmacol, vol. 23, n. 3, 1982, pp. 189-95, PMID 6129139.
  5. ^ H Kitagawa, Y Sakai; Y Matsumura; H Kojima; T Ofuji, Absorption, distribution and excretion of a new adrenergic blocker, befunolol hydrochloride, in rats, in Oyo Yakuri, vol. 17, 1979, pp. 383-391.
  6. ^ M. Makiura, M. Uyama; H. Sasamoto; M. Mantani; M. Hattori, Ocular hypotensive effects of befunolol to glaucomatous eyes--comparison with pilocarpine, in Nihon Ganka Gakkai Zasshi, vol. 86, n. 6, 1982, pp. 565-72, PMID 6127926.
  7. ^ Y. Shimizu, [Effects of befunolol ophthalmic solution, a beta-adrenergic blocking agent, on ocular hypertension and primary glaucoma]., in Nihon Ganka Gakkai Zasshi, vol. 86, n. 12, Dic 1982, pp. 2123-34, PMID 6132535.
  8. ^ H. Miki, Effect of befunolol ophthalmic solution, alpha, beta-adrenergic blocking agent, on secondary glaucoma, in Nihon Ganka Gakkai Zasshi, vol. 87, n. 1, 1983, pp. 1-13, PMID 6133424.
  9. ^ M. Nino, F. Suppa; F. Ayala; N. Balato, Allergic contact dermatitis due to the beta-blocker befunolol in eyedrops, with cross-sensitivity to carteolol, in Contact Dermatitis, vol. 44, n. 6, Giu 2001, p. 369, PMID 11380552.
  10. ^ V. Zucchelli, S. Silvani; C. Vezzani; S. Lorenzi; A. Tosti, Contact dermatitis from levobunolol and befunolol, in Contact Dermatitis, vol. 33, n. 1, Lug 1995, pp. 66-7, PMID 7493479.
  11. ^ M. Nino, A. Balato; F. Ayala; N. Balato, Allergic contact dermatitis due to levobunolol with cross-sensitivity to befunolol., in Contact Dermatitis, vol. 56, n. 1, Gen 2007, pp. 53-4, DOI:10.1111/j.1600-0536.2007.00941.x, PMID 17177718.
  12. ^ S. Harada, T. Ban; T. Fujita; A. Koshiro, Negative inotropic effects and the hydrophobicity of beta-adrenergic blocking agents, in Arch Int Pharmacodyn Ther, vol. 252, n. 2, Ago 1981, pp. 262-71, PMID 6118107.