Antonio Catalano

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Vergine del Rosario, cattedrale di Maria Santissima Annunziata di Acireale.

Antonio Catalano, detto anche l'Antico o il Vecchio per distinguerlo dal figlio Antonio o Antonino, detto il Giovane (Messina, 1560c. – Messina, 1606c.), è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Avviato all'attività di calzolaio come il padre, ben presto manifesta l'inclinazione verso la pittura divenendo allievo di Deodato Guinaccia e di Polidoro da Caravaggio. Sono documentati soggiorni di formazione e periodi lavorativi a Roma e Bologna.

Autore di numerosi disegni di gusto polidoresco al punto da ingenerare confusione, fu anche custode dei disegni del maestro, ereditati dal figlio Antonino e andati dispersi alla morte di quest'ultimo.

Le ultime opere sono datate 1604, pertanto è verosimile sia morto a Messina nel 1606 circa; la sepoltura è documentata nella chiesa della Confraternita di San Rocco.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Fra le sue principali opere si possono annoverare:

Catania e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Messina e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Andata al Calvario, abside duomo di Santa Maria Assunta di Novara di Sicilia.

Palermo e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Siracusa e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Opere sparse[modifica | modifica wikitesto]

  • XVI secolo, Annunciazione, dipinto su tavola, opera custodita nella chiesa di Maria Santissima Annunziata di Sant'Alessio in Aspromonte.
  • 1600, Sposalizio di Santa Caterina, dipinto, opera documentata nella chiesa di Santa Maria di Gesù e convento dell'Ordine dei Frati Minori Osservanti di La Valletta, Malta.[5][14]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Touring Club Italiano, pp. 668.
  2. ^ Touring Club Italiano, pp. 921.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Grano - Hackert, pp. 99.
  4. ^ a b c d e Grano - Hackert, pp. 100.
  5. ^ a b c d Grano - Hackert, pp. 97.
  6. ^ Caio Domenico Gallo, pp. 193.
  7. ^ Caio Domenico Gallo, pp. 122.
  8. ^ Caio Domenico Gallo, pp. 130.
  9. ^ Caio Domenico Gallo, pp. 225.
  10. ^ Pagina 28, Giuseppe Fiumara, "Guida per la città di Messina" [1], Messina, 1841.
  11. ^ Pagina 106, Giuseppe Fiumara, "Guida per la città di Messina" [2], Messina, 1841.
  12. ^ Touring Club Italiano, pp. 784.
  13. ^ Touring Club Italiano, pp. 477.
  14. ^ Pagina 208, Achille Ferres, "Descrizione storica delle chiese di Malta e Gozo" [3], Malta, 1866.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN15696634 · ISNI (EN0000 0000 6863 2355 · CERL cnp00579119 · ULAN (EN500047654 · GND (DE124120342 · WorldCat Identities (ENviaf-95997300